EMANUELA STIEVANO: IL LAGO TI CHIAMA – Recensione Scrittura Viva – La Voce del Recensore

EMANUELA STIEVANO: IL LAGO TI CHIAMA


GENERE: NARRATIVA


RECENSIONE

Non si parlerà mai abbastanza del valore dell’amicizia, che rimane il sentimento più puro per eccellenza. Tale affetto che lega una o più persone è fra i più sfaccettati che l’essere umano sia in grado di provare, capace di risollevare nei momenti bui e di rendere ogni gioia ancora più intensa. Honoré de Balzac nel racconto Un grand’uomo di provincia a Parigi, appartenente al ciclo delle Illusioni perdute, a proposito dell’amicizia scriveva: «Ciò che rende le amicizie indissolubili e raddoppia il loro fascino è un sentimento che manca all’amore, la sicurezza». Quando la vita delude, non vi è posto più sicuro dell’amicizia, quella con la maiuscola. Ed è proprio la sicurezza di poter avere un punto di riferimento, un nido al quale far ritorno, un posto accogliente in cui ripararsi nei momenti di tempesta ad accomunare le ‘Blas’ (Beatrice, Luana, Alba e Serena) quattro amiche ora nel mezzo del cammino della loro esistenza – delle quali narra l’autrice Emanuele Stievano nel suo ultimo romanzo Il lago ti chiama (Editore Youcanprint, pagg. 236, anno di pubblicazione 2023) – che durante le diverse tempeste della vita riescono a essere presenti l’una per l’altra, a sostenersi e a consigliarsi. Non nascondo che per l’idea dell’acronimo dei nomi, così come per la solidarietà e il legame tra le quattro donne, del resto tanto raro quanto prezioso, il mio pensiero – pur trattandosi di storie ed età completamente diverse – per un attimo sia andato alle ‘Onde’, le grandi amiche, in questo caso però adolescenti, del romanzo di Federico Moccia, Scusa se ti chiamo amore, poi diventato un film diretto dallo stesso Moccia, con protagonisti Raoul Bova e Michela Quattrociocche. Anche se si potrebbe azzardare che tutti i personaggi di cui tratta l’autrice sono protagonisti in primo piano – la Stievano utilizza la narrazione in prima persona che consente una partecipazione più intima e immediata, intitolando i capitoli con i nomi del personaggio di turno che racconta e si racconta – per la capacità della stessa di descriverli senza fretta e con attenzione, nelle loro diverse caratteristiche e nelle vicissitudini che riguardano la loro esistenza, il personaggio intorno al quale ruota tutta la storia è quello di Beatrice, una donna semplice ma complessa allo stesso tempo, che dopo una delusione amorosa, attraverso decisioni e scelte coraggiose intraprenderà un importante cammino di scoperta e di crescita personale. L’autrice si dimostra in grado di creare circostanze e situazioni interessanti e di intrecciare le storie delle quattro amiche che altrimenti sarebbero rimaste comunque avvincenti ma a sé stanti. La vita abitudinaria di Beatrice, impiegata come segretaria in uno studio notarile, a un certo punto viene scossa da un evento inaspettato quanto improvviso: una casa sul meraviglioso lago Sirino, in Basilicata, lasciatale in eredità da una zia, Tilde, della quale ignorava l’esistenza. È così che la Stievano riesce ad arricchire le descrizioni degli eventi personali delle protagoniste con quelle suggestive e invitanti del lago che risultano vivide; quasi si può immaginare che l’autrice abbia veramente camminato in quei luoghi e abbia saputo rendere tutto più realistico nella mente di chi legge fra le pagine da lei create.
Non è il solito romanzo dai colpi di scena impossibili e dal finale prevedibile. L’autrice riesce a imbastire una storia verosimile in grado di accompagnare piacevolmente il lettore che con facilità si immedesima negli stati d’animo delle quattro amiche, così come nelle atmosfere suggestive di quei luoghi incantati. Il lago Sirino, nella sua veste invernale, raccontato dall’autrice, metafora e simbolo di pace, rappresenta quel luogo ‘magico’ dove i personaggi, ognuno a suo modo, ritroveranno se stessi. L’atmosfera che si crea sulle sponde del lago ha dunque un potere benefico e rigenerante che sarà propedeutico al cambiamento, quasi come un portale che conduce a nuove prospettive e comprensioni… una sorta di ‘passaggio obbligato’ simile a un’iniziazione indispensabile per una trasformazione interiore. Esiste, in riferimento a questo meraviglioso lago Sirino, una leggenda che porta con sé il significato e il senso del rispetto della sacralità del tempo e della natura che ben si sposa con quel senso di pace meditativa che l’autrice attribuisce allo stesso. Con un linguaggio semplice, nel quale trovano spazio profonde riflessioni introspettive che consentono una lettura empatica, e gli interessanti dialoghi, anche se spesso concisi ma d’impatto e mai invadenti, l’autrice stimola nel lettore la giusta curiosità e motivazione per andare avanti e scoprire quale finale riserva la storia. Elemento trainante del racconto è il mistero che pian piano si dipana attraverso le lettere della zia Tilde, la quale si dimostra essere il motivo di svolta per Beatrice, che tornerà a riacquistare fiducia nell’amore predisponendosi al possibile. Il romanzo della Sieviano è un viaggio tra gli alti e bassi, le gioie e i dolori, i dubbi, le inquietudini e le speranze della vita che si alternano con la certezza che l’amore nelle sue varie forme – così come quello per la natura – sia il motore propulsore di tutto e che un’esistenza senza di esso non avrebbe senso viverla. Un’opera che non solo intrattiene piacevolmente il lettore ma che fa anche tanto riflettere sugli autentici valori della vita e sull’importanza della natura, del contatto con essa, per ritrovare la giusta dimensione interiore e la via della serenità, come scrive la zia Tilde: «Mentre la mia mente vaga lontano, io, nel mio presente, osservo il lago e stranamente, riesco a trovare un po’ di pace».
Angela Perrotta.

INTERVISTA

Come nasce l’idea di questo romanzo ?

L’idea mi è venuta riflettendo sul valore dell’amicizia, quella con la  a maiuscola, quella che attraversa gli anni indenne nonostante i problemi che la vita le mette davanti. Ho voluto dedicare questo romanzo alle mie amiche di sempre e alla nostra longeva amicizia. Le storie sono diverse da quelle che coinvolgono le mie quattro protagoniste, ma quel sentimento di solidarietà che le unisce è lo stesso.

Quali caratteristiche secondo lei dovrebbe avere un  romanzo per suscitare interesse?

Per suscitare interesse partirei dal titolo, la prima cosa che può attrarre un lettore, assieme alla copertina e alla quarta di copertina.  Ma poi il romanzo dovrebbe rispettare queste prime aspettative. Quindi essere coinvolgente e scorrevole, con una trama  in grado di catturare fin dalle prime pagine e che sappia regalare emozioni. Insomma, dovrebbe lasciare qualcosa su cui riflettere.

Ci sono scrittori ai quali sente maggiormente di essere affine?

Sì, una fra tutti Catherine Dunne perché ha il potere di dare un’anima ai suoi personaggi. Una storia può anche essere banale, ma sono i personaggi  che la abitano che la fanno diventare unica.   

Cosa ha voluto trasmettere con la sua opera?

Un’insieme di emozioni che hanno a che fare con la solidarietà tipica delle donne. Il coraggio di fare scelte impopolari ma che a volte ci possono cambiare la vita. E l’inestimabile valore che una vera amicizia può avere, ma che bisogna continuare ad alimentare per non rischiare di perderla.

Ha mai pensato di cimentarsi in altri generi letterari? 

I miei primi scritti erano racconti brevi del genere fantastico. Ho scritto anche un lungo racconto fantasy e dieci fiabe per bambini. Da quando scrivo romanzi, la  narrativa contemporanea a carattere psicologico è ciò  che mi viene più naturale. Ma le idee sono sempre in movimento. Chissà… un giorno potrei cimentarmi in qualcos’altro. 

BIOGRAFIA

Emanuela Stievano è nata a Venezia nel 1961
Da quando legge il suo primo romanzo Bonjour Tristesse di Françoise Sagan, la sua passione per i romanzi non si è più interrotta. Verso il finire degli anni novanta del secolo scorso, si dedica alla scrittura. Il risultato è una serie di brevi racconti che la appassionano così tanto, da provare a iscriversi a un concorso letterario. Il racconto: Una cena quasi perfetta arriva tra i finalisti e successivamente viene inserito nel suo primo libro: Castelli di sabbia – racconti brevi pubblicato nel 2003 da Montedit nella collana “le schegge d’oro”. Dopo alcuni anni e un numero considerevole di racconti, decide di iniziare un nuovo progetto: un romanzo che dia risalto e faccia conoscere un’altra sua grande passione: il mondo degli aquiloni acrobatici, così nel 2015 esce, pubblicato da Youcanprint: Io Volo. Da allora i romanzi sono diventati sei, più un libro di fiabe. Altre bozze sono in lavorazione. Il suo motto è: “L’immaginazione è il mio film preferito”

Romanzi pubblicati con YOUCANPRINT:
Io Volo 2015
Con il cuore a Norwich, 2018
A come Aquilone (fiabe), 2018
Il cielo blu di Tel Aviv, 2021
Silvia, 2021
Dorothy Profumi e suoni lontani di Provenza, 2022
Il lago ti chiama, 2023

Contatti:
Facebook:
https://www.facebook.com/emanuela.stievano
Sito
https://emanuelastievano.wixsite.com/emanuela-stievano

Per l’acquisto del libro:

https://store.youcanprint.it/il-lago-ti-chiama/b/b3d2e143-c880-5dec-9818-6f764bdae791