CHIARA RAIMONDI: LA VALIGIA PIENA DI SASSI – Scritturaviva – La Voce del Recensore

CHIARA RAIMONDI: LA VALIGIA PIENA DI SASSI

GENERE: LETTERATURA PER L’INFANZIA (FAVOLA/FIABA)

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ-Scitturaviva
Definire l’opera di Chiara RaimondiUna valigia piena di sassi, una semplice fiaba o favola risulterebbe decisamente riduttivo in quanto, pur essendoci quegli elementi tipici dei due generi, l’autrice l’arricchisce sapientemente con descrizioni sugli usi e costumi di particolari popolazioni, impegnandosi in ricerche storiche e geografiche davvero interessanti. Se dalla fiaba l’autrice prende spunto per dare vita a personaggi e ambienti fantastici, della favola cerca di far passare degli insegnamenti o comunque dei consigli che all’attento lettore non potranno certo sfuggire. I generi misti sono quelli che maggiormente attraggono, poiché chi si cimenta nella lettura non sa mai cosa aspettarsi, cosa potrà accadere ai personaggi e quale direzione prenderà il racconto. Non manca la storia d’amore, seppur tormentata, dei due protagonisti: la Principessa Cuore e il Cavaliere sconosciuto. Ciò che caratterizza la narrazione dell’autrice è il lasciare volutamente sfumate molte descrizioni. È quel non definito che troviamo in favole importanti come Alice nel paese meraviglie di Lewis Carroll in cui si cerca di inseguire una logica che costantemente sfugge, ottenendo comunque un prodotto più che apprezzato e riuscito. Anche quando l’autrice con disinvoltura sposta la narrazione da un argomento all’altro, è sempre vivo quel filo che non fa mai perdere le tracce dell’argomento primario. Le sfumature sono consone al percorso che entrambi i protagonisti intraprendono separatamente, e che si identifica con un processo di crescita, di maturazione interiore, spirituale. E come ogni processo di crescita ha le sue inquietudini, dubbi e battute d’arresto, anche i protagonisti li sperimentano sulla loro pelle. Sentimenti e sensazioni come amore, amicizia, solitudine, passione si susseguono, e grazie ad essi avviene nei protagonisti un progressivo cambiamento volto in primis alla conoscenza di sé stessi. Seppur si riscontrano alcune ingenuità stilistiche, la scrittura risulta decisa e scorrevole e il prodotto finale godibile. Tra i vari stati d’animo descritti, l’empatia è quello che risalta maggiormente, soprattutto nel momento in cui l’autrice narra di Zeus il boxer che vive inizialmente con il Cavaliere sconosciuto nel faro delle Pedagne. Le descrizioni consentono al lettore di avvertire i pensieri e gli stati d’animo dell’animale che ad un certo punto della storia si trova a cambiare padrone. C’è qualcosa che incuriosisce particolarmente nella narrazione ed è quella sorta di mistero che impedisce ai due protagonisti di concretizzare il loro sentimento.
Il racconto rappresenta un viaggio non solo per i due protagonisti ma anche per il lettore che si trova “sbalzato” ora in una “realtà” ora in un’altra per quanto mai definite. Puntuale e attenta invece è la parte relativa alle ricerche storiche nella quale le descrizioni risultano “puntigliose” e molto interessanti, come lo sono tutte quelle informazioni poco conosciute che stimolano la curiosità del lettore. È così che l’opera della Raimondi diventa anche informativa, come lo può essere un saggio o un documento che testimonia l’importanza di usanze e tradizioni di popoli lontani dal nostro tempo moderno e avanzato. Ogni cammino – viaggio – è necessario per abbandonare maschere, sovrastrutture, scudi, lasciando l’anima libera di essere sé stessa. Questo è possibile solo attraverso un risveglio spirituale che consente un cambiamento di prospettiva, un modo nuovo di avvertire e vivere gli eventi. Del resto il titolo scelto dall’autrice non sembra affatto casuale. Ognuno di noi porta con sé un bagaglio che è il risultato di esperienze pregresse; bagaglio che spesso condiziona il nostro modo di essere e di rapportarci con gli altri. Nel momento in cui viene a galla la consapevolezza di questa realtà condizionante, inizia dentro di noi quel percorso di elevazione interiore che consente pian piano di abbandonare le zavorre, i sassi, e di raggiungere nuove comprensioni.
Determinante risulta la parte finale dell’opera di Chiara Raimondi che riesce a spingersi oltre, inserendo l’aspetto religioso; in realtà sarebbe più corretto dire quello spirituale, in quanto emerge il concetto di sacralità della famiglia, che consente di abbandonare tutto ciò che inizialmente era poco definito nella storia, per dare un carattere di concretezza e lieto fine ad un racconto che inizialmente aveva tutte le sembianze di un sogno. Un’opera decisamente fuori dal consueto che merita di essere letta.
Alessandra Ferraro 
 

INTERVISTA
Come nasce l’ idea di questa opera?
L’idea di questo libro nasce in concomitanza della crisi vissuta con il Cavaliere Sconosciuto nella realtà.
Cosa ha significato scrivere questo libro?
Scrivere questo libro è stato emozionante ed adrenalina pura, a volte scherzando dico: “La valigia piena di sassi si è scritta da sola”.
Ha in cantiere un’ opera similare?
Sì, il nuovo romanzo si chiamerà “Le donne della casa invisibile”; è un progetto al quale lavoro da due anni. Protagoniste sono le donne che spesso non si vedono in tutta la loro bellezza fisica, ed interiore e divengono invisibili a se stesse e poi al mondo. Per paura, preferiscono vivere una vita fatta di abitudini, alla fine giungeranno al lieto fine attraverso un lungo lavoro interiore che dovranno fare.
Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere?
I valori per me più rilevanti da segnalare al pubblico in particolare sono i seguenti: rendere visibile la sofferenza fisica ed emotiva vissuta dal pauroso e bel Cavaliere Sconosciuto; inoltre ritengo fondamentale che uno scrittore dia un contributo nell’educazione emotiva dando sempre messaggi importanti e oggettivi. Alla fine si può rimanere uomini vigorosi ma più rispettosi della donna imparando la capacità di dialogare e di capire i nostri limiti senza pretendere troppo da noi stessi e dal partner. È stata una scelta ben ponderata quella del personaggio femminile, la Principessa Cuore, in quanto ho voluto evidenziare le sofferenze che le causava non aver notizie del suo lui. Allo stesso tempo ho desiderato che giungesse al lettore la vera passione e l’amore puro che lei viveva con il Cavaliere Sconosciuto e le relative sensazioni avute dinanzi al “ti amo” ch’egli le ha detto. Esistono donne che non hanno mai vissuto attimi di passione ne è stato dedicato loro un “Ti amo”… tengono nascoste a loro la mancanza di coraggio e sognano la vita della Principessa Cuore. All’interno del mio libro ci sono altri contenuti forti che fanno da sfondo alla storia d’amore. Per esempio la scena in cui il vecchio pescatore è accecato dalla gelosia e dalla frustrazione di non potersi permettere di mantenere il cane Zeus. Il vecchio pescatore amava molto Zeus, anch’egli ricambia l’affetto. Si arriverà nello sfiorare la tragedia fra il vecchio pescatore e il Cavaliere Sconosciuto. Anche dinanzi alla follia estrema ci si può fermare in tempo alleggerendo la nostra anima. La conversione è qualcosa che ogni persona può incontrare nel percorso di una vita.
In futuro pensa si potrebbe realizzare una fiction tratta dal suo testo?
Sì, auspico di trovare i produttori e relativi sponsor di conseguenza sarà individuato il regista, gli sceneggiatori, il cast di attori e attrici, incluse le maestranze e grandi professionisti che appartengono alla realizzazione della doc fiction. Ad oggi resta solo un bel sogno.
Potrebbe spiegare al pubblico perché le sta così a cuore il tema sociale delle donne raggirate in rete da sedicenti seduttori?
Per caso sono entrata in contatto con alcune vittime di questi signori senza scrupoli. In un secondo momento sono entrata in empatia con alcune di donne e passo passo ne è conseguita la forte esigenza di creare un’ associazione con il fine di far prevenzione, sensibilizzazione del tema.
Per acquistare il libro:
https://www.amazon.it/dp/8859161614/ref=cm_sw_r_awdo_navT_g_ZZRB23J5EA0XFAFV4K1A

BIOGRAFIA
Chiara Raimondi è nata il 29 gennaio 1980 nelle Marche ed è cresciuta in una famiglia di insegnanti. Dal 2006 per svolgere la professione di Operatrice Socio Sanitaria si è trasferita in Friuli Venezia Giulia, divenuta nel tempo la sua terra adottiva e fonte di molti testi da lei composti. Nel tempo alcuni suoi componimenti sono stati pubblicati all’interno di antologie come M’illumino d’immenso, autori vari, edizione Pagine S.r.l. 2017; Il Federiciano, autori vari, Aletti 2018, con il testo Le Grave, per il quale le è stata riconosciuta la pergamena di diploma di merito “poeta federiciano”. Ha ricevuto varie menzioni di merito come poeta finalista per i componimenti poetici Foglia al vento e L’ultimo tango al chiaro di luna. Nel tempo sono seguite pubblicazioni su riviste letterarie come “Poeti e poesie” diretto da Elio Pecora.