PATRIZIA FUSARO: UN’IDEA GENIALE – Scritturaviva – La Voce del Recensore

PATRIZIA FUSARO (Resistence): UN’IDEA GENIALE
GENERE: MISTO (RACCONTI, RIFLESSIONI, POESIE)

Patrizia Fusaro torna a raccontarci le sue storie con l’opera Un’idea geniale (BookSprint edizioni 2023, pagg. 293) che suddivide in quattro sezioni: L’altezza della follia; Storie di Calabria; Racconti di varie atrocità; Di me, Patrizia Fusaro errabonda in cerca d’amore. Anche questa volta sono tante le tematiche affrontate dall’autrice, legate dai tre fili conduttori comuni che permeano tutte le sue storie: la sofferenza, l’amore, la fantasia. Quanto può essere grande la sofferenza per un bambino che viene abbandonato, privato dell’affetto della sua mamma perché qualcuno ha imposto così? Quanto dura può essere la vita se si è costretti a crescere lontani dagli affetti importanti? Ce ne parla l’autrice con la sua toccante storia Un’infanzia negata. Un racconto triste e crudo e che purtroppo non appartiene solo alla fantasia della Fusaro perché ci rimanda con amarezza ai molti casi sfortunati della vita quotidiana, quelli di ingiustizia, degrado, perdizione che caratterizzano molte realtà. Spesso, quando i genitori si separano, sono i figli a pagarne le conseguenze e queste, come nella narrazione della Fusaro, possono avere dei risvolti davvero drammatici. Ancora oggi alle donne non è concesso di essere libere di decidere con la propria testa, di separarsi pacificamente dai propri mariti senza ripercussioni, di rifarsi una vita tranquilla. Nonostante viviamo in una società moderna, di moderno c’è solo l’illusione. Poiché in tale società dovrebbero essere garantiti i diritti fondamentali. Purtroppo quando si tratta del sesso femminile questi si riducono o addirittura scompaiono. Quando poi situazioni di separazione avvengono in ambienti di degrado sociale e culturale, le speranze di una giustizia terrena divengono praticamente nulle. Il cammino per una completa emancipazione femminile dunque è ancora molto lungo. Tuttavia più che di battaglie avremmo bisogno invece di ripensare interamente alla rieducazione genitoriale, a sradicare certi retaggi culturali, causa di errati modi di vivere e pensare.
Tornano nelle narrazioni dell’autrice anche le storie dei bassifondi di alcune città del Meridione come nel racconto I ragazzi spenti: un gruppo di delinquenti con il pallino del potere e del comando. A fare da sfondo è la città di Napoli con i suoi riti e usanze criminali che un po’ tutti conosciamo. Giovani defraudati del diritto di vivere un’esistenza normale perché figli di delinquenti senza scrupoli. Ragazzi che perseguono falsi ideali come quelli del denaro e della vita facile a tutti i costi. Vite distrutte, come qualcosa di inutile e insignificante, che cadono nell’oblio.
A stemperare i toni cupi e crudi di certi racconti arriva poi il genere fantastico con il quale l’autrice ci conduce in mondi immaginari facendoci vivere esperienze meravigliose, come quella del volo narrata nel racconto L’uomo uccello: una storia di desideri, quello di poter essere un volatile e di poter comunicare con i propri simili, e al contempo di spirito di solidarietà che porterà il protagonista ad aiutare i suoi compagni a trovare quella terra promessa tanto agognata. La fantasia sembra proprio essere per l’autrice quell’àncora

di salvezza che le consente di respirare, di ossigenarsi prendendo le distanze da quelle realtà troppo crudeli che lei tuttavia non ha problemi a rendere alla carta nella loro autenticità e drammaticità. Sembrano essere presenti nei racconti della Fusaro ben chiare le due facce della medaglia: il bene e il male. Nella narrazione del male la scrittrice sembra distaccata… nel senso “verista” del termine. Tutto è riportato in maniera diretta, fredda, senza alcuna partecipazione emotiva; al contrario della narrazione del bene, dove l’autrice risulta coinvolta e vigile.
L’ultima sezione dell’opera è sicuramente quella maggiormente personale dedicata ai componimenti poetici che definirei più riflessioni che vere e proprie poesie. In quest’ultima parte l’autrice narra delle sue speranze, dei suoi dolori, del suo modo di guardare il mondo. È maggiormente attraverso le riflessioni che l’autrice riesce a mostrarsi senza veli, non vergognandosi delle sue fragilità e sofferenze, raccontandosi liberamente per ciò che è e sente. Molto toccante è il componimento dedicato alla madre: «Ero la figlia dell’uomo che tu odiavi, / Mamma sapessi quanto ho sofferto per te / ma ti amo con un amore immenso…» (poesia Mamma). In ogni riflessione la sofferenza è sempre alla fine sostituita dalla speranza, così come speranzoso e colorato è il mondo che l’autrice desidererebbe. Come in tutte le opere di Patrizia Fusaro il neo rimane la forma, che consigliamo sempre di far attenzionare da chi di competenza.

Francesca Autieri

Link per l’acquisto del libro:

Un’idea geniale di Patrizia Fusaro – Casa Editrice BookSprint Edizioni https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconti-brevi/un-idea-geniale