ALESSANDRA POLITI: NEI SILENZI DEL MONDO RECENSIONE A CURA DI SCRITTURA VIVA – LA VOCE DEL RECENSORE

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ
SCRITTURA VIVA

ALESSANDRA POLITI: NEI SILENZI DEL MONDO

GENERE MISTO: (NOIR, THRILLER PSICOLOGICO, SENTIMENTALE)

RECENSIONE

Decisamente suggestivo il titolo scelto da Alessandra Politi per il suo romanzo Nei silenzi del mondo (Aletti Editore, anno di pubblicazione 2021 pagg. 248) che fa subito pensare a quanta sofferenza possa celarsi dietro i silenzi di tanti che per una ragione o per un’altra decidono di non condividere sentimenti e problemi, isolandosi e chiudendosi nel proprio guscio. Un titolo che in un certo senso racchiude i significati più profondi del libro in cui ci sono diversi silenzi che meritano il giusto ascolto: silenzi dettati dalla rabbia e altri dettati da decisioni sofferte. Ma non sono soltanto i silenzi da attenzionare in questo scritto bensì ogni singolo dettaglio che l’autrice non sceglie mai a caso. Nulla è, infatti, casuale in quest’opera che, come amo dire con soddisfazione in questi casi, non è catalogabile. Il fatto di non riuscire a collocare un libro non è mai un segno negativo, al contrario dimostra come solo la pluralità, il fatto di essere “più di quel genere”, conferisca quel carattere sfaccettato sì da renderlo unico e invitante. E decisamente invitante è l’opera che ci propone l’autrice Alessandra Politi, opera nella quale troviamo la suspense del giallo, l’intrigo del noir, l’emozione e il brivido della storia d’amore. Ma non è tutto qui, perché nel romanzo campeggia l’interessante aspetto psicologico, colonna portante ed elemento prezioso che muove le fila dell’intera narrazione. Non è da tutti saper tratteggiare la personalità di un criminale e scandagliare gli angoli più riposti dei suoi pensieri, eppure la nostra autrice lo fa con nonchalance, una disinvoltura con molta probabilità non istintiva ma forse frutto di studi e ricerche in materia di “comportamento criminale”. C’è un crimine, dunque, o meglio due, ci sono le indagini così come i sospetti e c’è un colpevole… Ma il lato avvincente di questo romanzo non è tanto il percorso intrapreso dell’ispettrice Meredith Nolan per giungere a smascherare il reo, piuttosto tutto il “gioco di penna”, quell’abile cesellatura che la Politi riesce a ricamare sui sentimenti, su quelle pieghe dell’anima, sulla sensibilità dell’essere umano, così come sui fantasmi dai quali la stessa Meredith era fuggita anni prima. Convincente risulta anche l’ambientazione: Letterkenny, una cittadina della contea di Donegal, caratteristica per l’imponente Fanad Head Lighthouse, un faro a picco sull’oceano testimone di storie e segreti che verranno pian piano svelati, nascosti da più di vent’anni nella bella e selvaggia Irlanda del Nord. L’atmosfera invernale, così abilmente descritta dall’autrice, fa letteralmente avvertire al lettore i brividi di freddo, gli stessi che sente la protagonista, l’ispettrice Meredith Nolan, una volta tornata a Donegal, dove aveva vissuto anni prima. La Nolan era stata fortemente voluta da Patrick Brennan, procuratore distrettuale di quella contea, considerate competenze e bravura di lei: «La sua laurea in giurisprudenza con la specializzazione in Psicologia criminologica coi relativi master in Criminologia clinica e Psicodiagnostica, associati alla competenza professionale e a un innato intuito nel seguire le tracce del colpevole, le avevano consentito di fare carriera e da agente scelto era passata a ricoprire l’incarico di ispettore di polizia nella vasta Contea di Cork, dove viveva». Alcune scene sono così dettagliate che il lettore si sente non solo coinvolto emotivamente ma letteralmente presente nello svolgersi degli eventi. E sulla sponda opposta dei silenzi ci sono le parole a volte dolci, soavi come musica quando l’argomento è l’amore; altre incisive, brutali, taglienti, affilate come lame di coltello quando vi è incomprensione, ostilità, giudizio, assenza di empatia. L’autrice, pur riuscendo a consegnare un’opera “leggera”, tratta l’annoso tema del bullismo, suscitando interessanti e delicati interrogativi. Vita personale di Meredith e indagini si intrecciano con la presenza di Conor O’Brien commissario capo della divisione anticrimine di Letterkenny. Insieme porteranno avanti le indagini, e nel mentre torneranno con la mente al passato che non è poi così lontano… E dai ricordi comprenderanno che non ci si può sottrarre al volere del destino, che esistono forze contro le quali non è possibile opporre resistenza. Mistero, suspense, colpi di scena si susseguono, monopolizzando l’attenzione del lettore per tutta la durata del romanzo.

È davvero una bella storia che parla di sofferenza, di amore e del valore della verità. Il tono narrativo, ossia l’impronta emotiva, è decisamente uno degli aspetti che contribuisce alla buona riuscita del romanzo insieme allo stile. La scrittura è scorrevole, piacevole, possiede un ritmo dinamico, esaltato da dialoghi brillanti e dall’atmosfera caratteristica che permea il tutto. Sicuramente un’opera che intriga, seduce e convince regalando forti emozioni. Considerando il periodo natalizio… per chi volesse regalare momenti di spensieratezza, ma anche spunti su cui riflettere, il libro della Politi è decisamente consigliato. Complimenti all’autrice.

Loredana Angela

INTERVISTA

Come nasce l’idea di quest’opera?

“Nei silenzi del mondo” nasce dall’idea originaria di voler scrivere qualcosa attorno a un faro, questo punto di luce e di ombra, di mistero e di sicurezza, “vedetta benigna e solitaria per tutti i naviganti di mare e di terra”. Da lì la trama si è snodata con minuzia di dettagli, facendomi scoprire il mondo sommerso e labirintico della psicopatia, del silenzio omertoso, delle verità taciute e nascoste, ma poi, come legge naturale vuole, svelate nel peggior modo possibile.

Cosa significa scrivere per Alessandra Politi?

Hemingway diceva: “Non c’è niente di speciale nella scrittura. Devi solo sederti davanti alla macchina da scrivere e metterti a sanguinare”. Bene, io credo che chiunque si metta davanti a un foglio bianco, faccia esattamente questo, ogni volta. Per me scrivere è libertà; vivere tutte le vite che non ho vissuto; esplorare dentro e fuori di me; nutrirmi di follie, di poesia, di passione, di eresie; soffiare amore al vento; dar voce a voci sepolte; è provare a lasciare sulla carta frammenti di bellezza che non moriranno mai.

Quali consigli darebbe a chi volesse approcciarsi alla scrittura?

Per scrivere bene occorre trasferire se stessi nella scrittura, capire che l’unica via di fuga possibile non si trova fuori, ma dentro di noi. E poi per scrivere bene bisogna aver letto e leggere tanto. La mente si allena alla fantasia, all’immaginazione, al viaggio in altre vite, in altri mondi, in altri sentimenti, in altri pensieri, in altri linguaggi e soprattutto si allena ad accoglierli tutti, che non significa necessariamente condividerli, bensì comprenderli.

Ha in cantiere qualche opera similare?

Sono un cantiere con costanti e assidui lavori in corso. “Work in progress always”! Non amo ripetermi, la monotonia cerco di evitarla sempre e non credo mi appartenga, tuttavia è risaputo che ogni scrittore possegga un suo “modus operandi” e lasci sempre la sua “firma”, che tende a contraddistinguerlo da chiunque altro e ce lo fa amare. Non scrivo per mestiere, non per guadagno, nemmeno per il successo o per diventare famosa, scrivo per la sola cosa che vale molto di più di tutte le altre messe insieme: mi fa felice! Spero che almeno un poco di questa felicità arrivi anche al lettore.

A proposito del suo libro…

Anche in quest’ultimo romanzo “Nei silenzi del mondo” mi auguro di aver lasciato una traccia, che ognuno interpreterà in base alle sue emozioni, alla sua indole, alla sua inclinazione. Spero che non vengano trascurati messaggi potenti come quello della verità che vince sulla menzogna, proprio come la luce sul buio; dell’importanza che ha per ciascuno di noi essere accettati, compresi e accolti nel mondo degli altri; della certezza che tutto ciò che si fa rimane e non solo, si porta anche dietro le conseguenze e lo fa per sempre; del valore che riveste la dignità e l’originalità di ogni singolo individuo. E infine spero tenga un bel pò col fiato sospeso… Un pò di suspense non guasta mai!

BIOGRAFIA

L’autrice si racconta…

Sono Alessandra Politi e ho 49 anni. Ce ne ho messi 20 a trovare il coraggio di tirare fuori dal cassetto il mio romanzo d’esordio “Il coraggio nasce col sole” (Esperidi 2019), scritto negli anni universitari, tra Lecce e Ruffano, il mio paese d’origine, dove vivo e lavoro tuttora. Da quel passo importante fino ad oggi, ho costruito una consapevolezza molto forte: amo profondamente la scrittura e non potrei più farne a meno. Con quel primo romanzo ho rivissuto, da adulta, gli anni giovanili, l’età delle grandi aspettative, dei sogni possibili, delle illusioni non infrante, dei pensieri sconci, della follia e dell’entusiasmo che travolge la gioventù e la rende una fase unica, bellissima, ahimè, irripetibile. Sono pagine traboccanti di vita: inquietudini, dolori, gioie, slanci, segreti, passioni, canzoni e il tanto sospirato e disperato Amore. Rimane quella sete di libertà, che sempre un pò tutti ci accompagna e che riemerge prepotente anche nel secondo romanzo “Il volo dei giorni rubati” (Esperidi 2020), dove memorie, ritorno alle origini, urgenza di fare i conti col passato e desiderio di capire, alla fine di tutto, cosa veramente resta, sono tra i fili conduttori della storia. Poi cambio rotta, il che è sempre una sfida, innanzitutto con se stessi: fin dove possiamo arrivare? Per poi accorgerci che le nostre possibilità sono illimitate! E arriva “Nei silenzi del mondo” (Aletti 2021): il mondo visto attraverso i vetri appannati di una finestra, un silenzio che oscilla tra meraviglia e terrore, volti che cambiano ora divenendo luminosi, ora terribilmente oscuri. Nello scandagliare quest’animo umano tutto coopera a ricordarci che nulla avviene per caso, che dagli errori si può e si deve imparare e riparare, che ogni porta chiusa ha sicuramente una sua chiave, per quanto possa essere nascosta, per aprirsi. Guerresca e pacifica, ribelle e mite, a volte piango lacrime di rabbia, ma respiro quotidianamente la bellezza che trovo in ogni cosa. Così, per rimettere ordine tra tutte le bugie dei ricordi, provo a recuperare con la scrittura la perfezione della vita, in mezzo a tutte le imperfezioni degli uomini e della realtà. Provo a lasciare alle spalle quel materiale incandescente delle cose brutte, per divenire ogni giorno quella donna libera, padrona della sua vita e della sua felicità, che voglio essere. Per acquistare il libro: http://www.alettieditore.it/Diamanti/2021/politi.html

Booktrailer del libro:

https://fb.watch/9ZigCLAtVq/