ORIETTA BOSCH: ANNA *Scrittura Viva – La Voce del Recensore

ANNA di Orietta Bosch

La forza della determinazione

Recensione

Non è mai facile ripercorre i sentieri del passato, quelli che hanno visto l’Italia distrutta dalle guerre, piegata dalle difficoltà, ridotta alla fame, privata del lavoro e della dignità. Non è facile, soprattutto, per chi ha vissuto e patito tale martirio e anche per chi ne ha sentito parlare da un familiare o una persona cara. L’autrice, Orietta Bosch, descrive uno spaccato dell’Italia – quello delle guerre, del periodo post bellico e della ripresa –, la durezza degli eventi, la spietatezza delle circostanze narrando una storia interessante, commovente, autentica. Anna – così si intitola il libro edito da CTL (Livorno) anno di pubblicazione 2020 pagg. 150 – è la storia di sua suocera, esempio vivente di tenacia, grinta e determinazione. Scorrendo le pagine, per la nitidezza delle descrizioni, si ha l’impressione di trovarsi coinvolti nel racconto e di vivere in prima persona le avventure della protagonista: il lavoro nei campi, la mezzadria, la guerra, il fascismo, la riforma della scuola destinata a forgiare le menti degli allievi, l’invasione dei militari, la miseria, così come tutte le tappe della crescita che la vedono prima bambina sveglia e decisa, poi adolescente ribelle e in fine moglie di polso, madre e nonna amorevole. È una storia che ripercorre la vita di una donna friulana dal 1933 ad oggi, attraverso sogni, speranze, delusioni sofferenze e pure sprazzi di serenità, ma è anche una storia dove la superstizione sembra essere il filo conduttore e la “causa” di tutte le disgrazie che si abbattono sulla vita di Anna. L’ombra di una maledizione – più che altro il timore o il dubbio sulla veridicità di essa – inflittale dal cattivo e ingiusto parroco del paese, accompagna costantemente la protagonista che pare non riuscire a risollevarsi da una difficoltà, che subito dietro l’angolo ne compare un’altra. Una penna d’immediato impatto emotivo quella dell’autrice, che attraverso un linguaggio semplice e scorrevole coinvolge ed emoziona il lettore. Una ricostruzione storico-sociale accurata – pare di vedere scorrere dinanzi la pellicola di un film di quei tempi – che consente una commossa ed intensa partecipazione emotiva. La Bosch ci consegna un romanzo “alter biografico” scritto con un’attenzione nei dettagli e una tale cura che ad un certo punto si pensa che la voce narrante (scrivente) non sia quella dell’autrice ma direttamente quella della stessa protagonista della storia.

Nel romanzo, benché vengano descritti eventi duri, drammatici, ciò che colpisce maggiormente sono, nonostante tutto, l’amore e la perseveranza di questa donna, disposta a lottare con tutte le sue forze, donandosi, finanche a dimenticarsi della cura di se stessa, pur di proteggere la propria famiglia. È una storia di difficoltà nelle difficoltà del delicato periodo storico: un padre padrone, severo, spietato, privo di compassione, incapace di comprendere ed amare, che impedisce ad Anna di fare le sue scelte, tarpandole le ali e rendendole penosa l’esistenza. È la storia di una vita di stenti che affligge Anna che tuttavia non demorde e che supera mille problemi, tra cui una gravissima perdita, tanto che il lettore si chiede, al termine della narrazione, come abbia fatto la protagonista a resistere a così tante avversità. Anna è sempre pronta ad intervenire nei momenti di difficoltà e a sostenere ed aiutare i figli e il marito, il quale nei primi tempi del loro matrimonio era soggiogato da una madre egoista, ingiusta e cattiva nei confronti di sua moglie. Sono proprio il coraggio e la resilienza a caratterizzare la tempra di Anna, così come gli insegnamenti che questa donna – tenace, capace, intelligente – trae dalle sue vicissitudini. Molte le riflessioni che scaturiscono da questo toccante racconto: l’importanza di apprezzare la vita, soprattutto perché noi viviamo nell’agio e nelle comodità e non conosciamo la fame, l’indigenza e la povertà. Solo conoscendo la storia dei nostri avi, infatti, dei loro sacrifici e di tutto ciò che hanno patito durante quei periodi bui, è possibile essere grati del presente, apprezzandolo, per poter meglio e con maggiore consapevolezza affrontare il futuro. Non solo, il romanzo è anche un invito alla pace, al dono di sé, alla ragionevolezza, alla calma, alla saggezza. Un ruolo decisivo – anche se non sempre dall’autrice reso ben manifesto – è quello della fede, fede che, benché avrebbe dovuto essere fortemente minata dal disdicevole comportando del parroco, continua a vivere nell’animo di Anna che dietro le sue disgrazie riesce sempre a intravedere la mano divina che in extremis interviene a risolvere le situazioni critiche. Significativa è a tal proposito la descrizione del giorno antecedente un Natale nel quale lei e suo marito, disperati per la fame e umiliati dai padroni ingordi e cattivi, trovano miracolosamente dietro la porta del cibo che consente loro di rifocillarsi e ritrovare l’ottimismo per continuare ad affrontare la vita. Altrettanto importanti sono gli episodi delle malattie affrontate con coraggio fede e determinazione dalla nostra eroina. Un romanzo che merita di essere letto sia per il giusto rispetto per chi ha condotto una vita travagliata fino a risorgere dalle ceneri – senza le loro azioni noi non saremmo qui oggi – sia perché di belle letture di spessore ricche di preziosi insegnamenti non se ne è mai paghi. Complimenti all’autrice!

Chiara Fiorucci

L’AUTRICE SI RACCONTA
Mi chiamo Orietta Bosch, sono nata e vivo a Mariano del Friuli, un piccolo comune dell’ex provincia di Gorizia in Friuli Venezia Giulia. Ho 61 anni, sono un’infermiera in pensione e una scrittrice per hobby.
INTERVISTA
Come nasce l’idea di questo libro ?

Ho scritto la storia di Anna perchè lei, la protagonista, con la sua storia vuole insegnare a chi si lamenta per poco, cosa significa vivere con poco o con niente e vincere ugualmente le battaglie della vita, combattendo senza mai perdere la dignità. Quando si tocca il fondo ci si deve rialzare altrimenti si muore… è proprio nei momenti bui che si trova dentro se stessi la forza della vita.
Cosa significa scrivere per Orietta Bosch?
Per 40 anni ho fatto l’infermiera e ho aiutato gli altri con la mia professione, oggi aiuto gli altri con quello che scrivo, in quanto lascio sempre messaggi di speranza e riflessione al lettore. Scrivo in modo semplice, non sono una donna intellettuale ma cerco di arrivare con la mia semplicità direttamente al cuore della gente.
Chi scrive ha una grande responsabilità…
Io scrivo storie vere, storie coraggiose, che lasciano sempre un messaggio finale. Chi scrive deve lasciare un segno a chi legge, quindi è molto importante come lo si fa.
Qualche aggettivo per il libro Anna.
Intenso, doloroso, avvincente, vero. Ho pubblicato tre libri in poco più di un anno, scrivevo anche prima di andare in pensione ma li tenevo per me o li stampavo per gli amici. Oggi pubblico tutto. A Pasqua 2021 uscirà un nuovo libro.
L’importanza di leggere Anna…
Anna è la storia vera di una donna dal 1933 a oggi, legata alla storia del Friuli… dell’Italia di allora. La storia di una delle donne più forti del secolo scorso. Anna ha lottato per la libertà, ha vissuto il periodo del fascismo, della guerra, del dopoguerra… racconto la sua vita perchè insegna a non mollare di fronte alle difficoltà, a credere fortemente in se stessi, a non arrendersi mai.
Dove è possibile acquistare il libro?
Anna di Bosch Orietta – CTL livorno- Libeccio editore, si può ordinare in tutte le librerie e sugli store on line, anche in versione E-Book.
Il booktrailer del percorso artistico culturale dell’autrice Orietta Bosch: 

https://m.youtube.com/watch?v=Up2HY5wNNYQ&feature=youtu.be