MONICA CAMPOLO: AMORE D’INVERNO – Scritturaviva – La Voce del Recensore

MONICA CAMPOLO: AMORE D’INVERNO
GENERE: MISTO
RECENSIONE
 «C’è un momento in cui devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé… Io credo di aver già scelto… Mi sono salvata da sola» (Marilyn Monroe).

Nessuna frase sarebbe più adatta – chi leggerà il libro ne comprenderà il perché e le sfumature – per delineare il significato del romanzo dal titolo Amore d’inverno, casa editrice Oakmond Publishing, anno di pubblicazione 2019, pagg. 223) dell’autrice Monica Campolo.
Ancora una volta l’argomento del racconto è la violenza ai danni delle donne; ma in questo caso siamo di fronte ad una storia molto particolare che, dietro l’apparente trasparenza, nasconde tristi verità e inimmaginabili colpi di scena, i quali, soprattutto alla fine, lasciano il lettore incredulo e sbigottito.
L’incipit, che vede la protagonista ancora ragazzina, e il successivo balzo temporale dove lei è già grande e sposata presagiscono che si tratterà di un romanzo solo all’apparenza tranquillo e trasparente. Di certo all’autrice non è mancata la fantasia nell’intrecciare una storia che, partendo con toni pacati, ad un certo punto stravolge imprevedibilmente le attese. Di sicuro l’autrice ha una buona conoscenza di quelli che sono i delicati equilibri della mente umana, e ha potuto usare abilmente tale conoscenza per narrare una storia che, seppur ha come tema centrale la violenza, si arricchisce con un’altra storia: quella di Jerry, lo strano vicino di casa, che stravolge positivamente la vita di Stefania, la protagonista. È possibile vivere rinunciando alla propria libertà, mettendo da parte i sogni e il desiderio di autorealizzazione? Stefania sembra aver accettato questo destino e non appare, almeno nelle prime pagine del racconto, più di tanto turbata dalla presenza ingombrante del marito, un uomo possessivo e violento; forse perché quando lui è al lavoro e lei è sola riesce a rendere prezioso il proprio tempo grazie anche e soprattutto alla sua passione per la danza, l’unico diversivo che le consente di mettere il naso fuori di casa, passione che sembra essere stranamente ben tollerata dal marito.
Ingegnosa risulta la strategia di suddividere il romanzo in capitoli dove a pensare e ad agire sono in modo alternato Stefania e il misterioso Jerry che dimostrerà di avere dei punti in comune con la protagonista. Anche in questo caso è difficile collocare l’opera in un genere specifico, perché all’interno troviamo sia sfumature rosa sia l’aspetto investigativo tipico del giallo sia le tonalità del thriller psicologico. La non collocazione specifica tuttavia è sempre qualcosa di positivo, poiché rende il romanzo peculiare, diverso, distintivo, sorprendente.
La scrittura è fluida, chiara, d’impatto. Le descrizioni di persone e ambienti in alcune situazioni sono particolarmente ben riuscite, sì da consentire al lettore di immaginarle ben dettagliate. Oltre ai protagonisti principali, l’autrice fa “giocare” altri personaggi che, se pur relegati ad un ruolo apparentemente marginale, saranno quelli in grado di dare il giusto brio alla storia. Le ultime pagine sembrerebbero un altro salto temporale studiato ad arte dall’autrice, e invece rivelano quell’epilogo che nessuno si sarebbe mai aspettato. Al di là dell’indiscussa capacità scrittoria e della briosa inventiva dell’autrice, ciò che rende ancor più interessante l’opera sono i messaggi che trapelano in riferimento alle reazioni che, chi è oggetto di violenze, può mettere in atto: la giustificazione, l’accettazione di uno stato di cose, la sopportazione, la calma apparente a seguito del perpetuarsi delle violenze. Ed infatti Stefania sembrerebbe quasi a suo “agio” nel suo ruolo di vittima che, credendo di ben conoscere le fuoriuscite del marito, si dimostra per lo più accomodante e disponibile, assecondando le richieste di lui.
Sarà l’amore a salvare Stefania? Che tipo di amore? Per quanto ancora riuscirà a tollerare le vessazioni del marito? Troverà il coraggio di riprendere in mano la sua vita? A che prezzo? Lo scoprirete leggendo questo appassionante romanzo – dalla scrittura semplice, diretta, di facile comprensione – che vi terrà col fiato sospeso fino all’ultima pagina. Di certo, un romanzo toccante ricco di pathos che scorre via fluido e veloce fino al sorprendente epilogo.
Loredana Angela
 

INTERVISTA
Come nasce l’idea di questo romanzo? ​ ​ ​
Da tempo volevo scrivere qualcosa sulla violenza sulle donne, argomento purtroppo sempre attuale. Però mi piaceva che fosse una storia non banale e, in linea col genere che prediligo, una storia in parte anche gialla-noir, psicologica.

Cosa significa scrivere per Monica Campolo?
​Per me scrivere significa inventare storie e raccontarle, per dilettare i lettori e fargli trascorrere qualche ora staccando la spina. Significa creare personaggi e dialogare con loro e farli agire come fossero reali. ​ Significa concludere le storie come voglio io, anche se i finali possono non piacere.

Scrittura e catarsi… ​ ​ ​
La scrittura ovviamente è anche catartica, come altre arti, perché permette di liberarsi dei demoni interiori e di lavorare su se stessi attraverso l’evoluzione e la maturazione dei personaggi creati. E permette di fare cose sulla carta che nella realtà magari non oseremmo mai fare.

Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario? ​
​Ho diversi manoscritti nel cassetto-computer, alcuni da sistemare, altri già quasi pronti. Sono stata un po’ ferma durante i periodi di lockdown, ma ora ho intenzione di pubblicare di nuovo. Soprattutto ho un manoscritto intitolato Il fiore del male, ambientato in una Torino magica, al quale tengo molto e sul quale ho lavorato diversi anni. Sicuramente sarà il prossimo che pubblicherò.​ ​ Infine posso dire che non dirò molto altro su Amore d’inverno, perché è una storia che si dipana capitolo dopo capitolo e lascio ai lettori il piacere di scoprire cosa si nasconde dietro a ogni personaggio e quali segreti verranno fuori. Come dico nella mia biografia, ho amato molto la regina Agatha Christie e il suo detto: “Le cose non sono mai come sembrano”. Nei miei libri è sempre così e anche questo non si smentisce!
Il link del libro:
https://www.oakmondpublishing.com/it/amore-dinverno/m

BIOGRAFIA 
Nata ad Alessandria nel 1963, vive in Versilia da quando era bambina. Appassionata lettrice eclettica fin da ragazza, predilige però il genere giallo-noir, perché ama il mistero, le sfide e soprattutto le analisi dei meandri della psiche umana. Approdata alla scrittura già in età adulta ha quindi scelto di dedicarsi al suo genere preferito e ha pubblicato diversi romanzi con case editrici locali: L’Elisir del diavolo (Casa editrice Il Molo); La faccia nascosta della luna (Giovane Holden Edizioni); Le ombre lunghe (Giovane Holden Edizioni) uscito anche in ebook su Amazon; L’ultima donna (Giovane Holden Edizioni); Reptilia (Giovane Holden Edizioni). Diversi racconti sono inseriti in varie Antologie. Nell’aprile 2017 è uscito il romanzo La signora dei crisantemi, per la casa editrice Bookabook di Milano. Nel 2019 ha pubblicato per Oakmond Publishing il racconto Amiche e il suo ultimo romanzo Amore d’inverno. Attualmente abita a Torre del Lago con la famiglia e tre gatti meravigliosi. Le sue passioni sono appunto tutti gli animali in generale, la musica soprattutto rock, il cinema, il buon cibo, i viaggi e il Carnevale di Viareggio. Lavora alle Poste a Pisa in un centro di smistamento e ovviamente vorrebbe molto più tempo da dedicare alla lettura e alla scrittura. Con i suoi scritti, diretti a ogni tipo di pubblico, le piace stupire i lettori con ribaltamenti di scena, perché, come diceva sempre la grandissima Agatha Christie, cose non sono mai come sembrano.