ANA DANCA: LA VOCE DEL SILENZIO – Recensione a cura di Scrittura viva La Voce del Recensore (2022)

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

ANA DANCA: LA VOCE DEL SILENZIO
GENERE: AUTOBIOGRAFIA (DIARIO)
RECENSIONE

È facile affrontare la vita quando intorno si hanno certezze, un terreno solido sul quale camminare e persone sulle quali fare affidamento. Completamente diversa è la situazione in cui l’unica cosa sulla quale poter contare è se stesso/a. Forse in una società improntata sul benessere e sul possesso di beni materiali abbiamo dimenticato che ognuno di noi ha sempre e comunque dentro di sé delle risorse importanti per poter affrontare l’esistenza, anche se ciò comporta quel coraggio non comune capace di superare il timore delle incertezze.
Attraverso La voce del silenzio (Gilgamesh Edizioni, anno di pubblicazione 2021, pagg. 128), il penetrante romanzo di Ana Danca, ci si trova immersi in una realtà altra, dove ogni giorno rappresenta una sfida con tutte le difficoltà del momento da superare. Sprazzi di vita autobiografici, dove l’autrice racconta le sue speranze, i suoi sogni e le sue lotte non solo per la sopravvivenza, ma anche quelle per poter portare avanti la sua passione per la scrittura. Ed è il caso di evidenziare come la stessa scrittura per l’autrice sia una questione di sopravvivenza, sia per via di quella necessità dell’anima che preme affinché il suo sentire sia riversato sulle pagine bianche di un diario attraverso il quale le è possibile raccontare le sue emozioni, sensazioni, alleggerendosi e facendo chiarezza dentro di sé, sia per quel desiderio di potersi sentire parte di un tutto con le sue opere, non relegando la stessa scrittura ai margini della realtà in veste di spettattrice bensì come attrice, protagonista attiva e partecipativa. Benché avere un diario al quale raccontare di sé sia una consuetudine che appartiene più al mondo adolescenziale, l’autrice avverte forte dentro di sé la necessità di raccontarsi; in primis perché la scrittura oltre a essere catartica consente quel dialogo profondo con sé stessi necessario a conoscersi meglio, ed in secondo luogo perché, laddove non esistono persone così fidate alle quali svelare la parte più intima di sé, giunge in soccorso quell’amica immaginaria che altro non è che l’immagine riflessa di sé stessi, la propria coscienza, quella presenza certa che mai potrà deluderci. Gioia è il nome dell’amica immaginaria della nostra autrice. Lei è sempre lì, paziente, in attesa di accogliere i pensieri di Ana.
Ogni episodio è raccontato dall’autrice con dovizia di particolari, o forse è proprio quella peculiare capacità di raccontare che consente al lettore di vedersi nella storia come soggetto coinvolto in prima persona fino al punto di avvertire il freddo della pungente stagione invernale, lo smarrimento di un passeggero che attende alla stazione un treno che per via della neve non arriverà o il sentirsi sollevati per l’aiuto di uno sconosciuto o l’accoglienza di una famiglia che dà ospitalità per la notte o ancora quel senso di angoscia che assale quando d’improvviso si viene licenziati e ci si ritrova a dover riorganizzare in fretta la propria esistenza per poter continuare a vivere. Pagine intense che molto fanno riflettere su quanto per alcuni sia facile vivere, mentre per altri tutto è una continua lotta per la sopravvivenza. E pur nelle difficoltà, negli impedimenti, negli intoppi che la vita presenta, l’autrice non appare mai passiva, arrendevole, vinta; al contrario appare forte e determinata, sicura che vi è un modo per superare ogni difficoltà. Ma nulla sarebbe tutto ciò senza la consapevolezza della fede, di quell’aiuto, di quella mano divina che misteriosamente interviene quando le situazioni sembrano volgersi al peggio. È così che la nostra autrice costruisce giorno per giorno la sua esistenza, scendendo a patti con le incertezze, i dubbi, le domande, i timori di ciò che non è possibile conoscere o prevedere, mettendo un passo dopo l’altro, consapevole che può contare solo sui passi di quel momento. Un coraggio non comune ma necessario perché quando la vita ci pone davanti degli ostacoli sono due le alternative: lasciarsi andare, precipitando in un burrone o lottare con tutte le forze per non soccombere. L’autrice sceglie la seconda via, e diviene, per chi legge, insegnante di vita, modello esemplare, dimostrazione di come con pazienza, determinazione e fede sia possibile affrontare ogni cosa.
Il testo è scorrevole. Volontariamente e giustamente l’editore ha preferito non intervenire sulle diverse imprecisioni dello scritto per mantenere quanto più viva l’originalità stilistica narrativa dell’autrice nativa della Romania. Il romanzo risulta avvincente capace di coinvolgere il lettore fin dalle prime battute. Calzante è il titolo che concentra il senso stesso del libro. Il silenzio è infatti sia quella condizione sine qua non per poter fare chiarezza dentro sé stessi e ascoltare la voce della coscienza sia quel timore di esprimersi che poi diviene voce attraverso il racconto autobiografico nella modalità del diario. La voce del silenzio è un percorso, un cammino che compie la protagonista, e che di riflesso viene esteso al lettore, il quale si ritrova a provare le sue stesse sensazioni e a fare considerazioni e riflessioni. Un libro che, nonostante tutto, considerando la “precarietà” in cui l’autrice si trova, ha un messaggio positivo offerto in modo particolare e diverso, affatto banale e mai scontato. Per chi volesse conoscere le modalità attraverso le quali la vita pur nelle difficoltà può sorprenderci La voce del silenzio è di certo il romanzo giusto.
Complimenti all’autrice.
Simona Fiorucci

INTERVISTA
Come nasce l’idea di quest’opera?
In principio è stato uno sfogo all’amica Gioia che è la carta, il foglio muto. E ho lasciato tutto a riposare nel cassetto. Poi, giorno dopo giorno, sentivo un cambiamento dentro di me. Così ho deciso di condividere con gli altri questa raccolta di storie, di non tenere più nascosto il segreto. Ma rendere pubblico questo mistero della mia rinascita.
Cosa ha significato scrivere questa libro?
Scrivere questo libro mi ha dato la possibilità di scoprire e portare alla luce tanti aspetti oscuri della mia personalità. La parte più delicata dell’anima.
Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere con la sua opera?
Vorrei lasciare un messaggio per tutti i lettori: “Non temete i momenti difficili, il meglio viene proprio da lì; il destino sta in noi stessi. Bisogna cercarlo, aprirgli la porta quando bussa e lasciarlo vivere. Ascoltate la vostra voce interiore che grida di continuo: abbiate fede. Eliminate la paura. Edificate la vita. Aprire l’anima alla realtà in divenire, specialmente adesso.”
Ha in cantiere qualche opera similare?
Il futuro è sempre sorprendente. I momenti difficili che viviamo, di pandemia, possono dare frutto a nuove idee. Il dopo, la vita, porterà una rinascita per tanti di noi. Anche un nuovo libro!
A proposito del suo libro…
Una dedica per chi leggerà “La Voce del Silenzio” (Gilgamesh Edizioni):​ “Leggimi in silenzio, con il sorriso. Qui troverai tutte le tue risposte.”(Ana Danca)
I link del libro:
https://www.ibs.it/voce-del-silenzio-con-libro-libro-ana-danca/e/9788868675271
https://www.mondadoristore.it/voce-silenzio-Libro-brossura-Ana-Danca/eai978886867527/
https://www.libreriauniversitaria.it/voce-silenzio-libro-brossura-danca/libro/9788868675271
BIOGRAFIA 
La scrittrice Ana Danca è nata in Romania, a Buruienesti e attualmente vive e lavora a Mantova. Diplomata in meteorologia ad Arad (RO) ha lavorato presso la Stazione Meteorologica di Tulnici, poi come insegnante supplente nella scuola media del paese nativo. Ha pubblicato romanzi “Come Vuole La Vita” (2016) giunto alla sesta ristampa – primo in classifica dei migliori libri al Concorso Letterario Internazionale “Tre Colori – Inventa un Film” – Giornata del libro nell’agosto 2019 a Lenola (LT) e “Patrie Interiori” (2018). Con quest’ultimo, è stata premiata a Roma dall’Accademia di Romania per il suo progetto “Difendersi con la Cultura (Scrittura)” nel settembre del 2018. Lo stesso romanzo viene premiato con la “Menzione di Merito” al Concorso Letterario Nazionale “la felicità ritrovata” nel maggio del 2020 dal Comune di Riccione e come “Miglior opera d’autore straniero” al Concorso Letterario Internazionale “Gian Antonio Cibotto” di Lendinara Rovigo – ottobre 2021. “La Voce del Silenzio” (2021) rappresenta la conclusione del trittico ispirato ai concetti platonici di Bene, Verità e Bellezza. Quest’opera è stata presentata durante la decima edizione di Bookcity Milano – novembre 2021. Nelle sue opere si percepisce la serenità dell’anima, gioia e felicità per aver raggiunto un traguardo, ma anche di chi ha ancora molto da dare. Il suo interesse nella scrittura è orientato con grande sensibilità verso tematiche quali “Il Dialogo” la “Spiritualità” e “Il Silenzio”. Dalle luci e ombre nascono parole per dare vita ad un benessere interiore che vuole trasmettere agli altri. “Ciascuno di noi è ciò che riesce a scrivere nel cuore delle persone.”