MARZIA BONASSI: SULLE ALI DELLA POEMIA – Scritturaviva – La Voce del Recensore

MARZIA BONASSI: SULLE ALI DELLA POEMIA
GENERE: POESIA
RECENSIONE

Di motivi se ne potrebbero elencare tanti sul perché si scrive, ma di certo il più comune è l’impellente necessità di comunicare per lasciare al mondo un segno del proprio passaggio. Sarebbe davvero un peccato infatti che il tempo terreno trascorresse senza che si potesse lasciare una propria impronta. Tutto cambia, si trasforma, si dissolve, ma il segno grafico resta e si tramanda. Il segno grafico sopravvive al suo autore, e di questo ne sono consapevoli gli scrittori e forse ancor di più i poeti che scrivendo in versi cercano di placare l’inquietudine, inducendo all’ascolto interiore e alla riflessione. Non sempre tuttavia i messaggi poetici riescono a essere colti da tutti, spesso solo i più sensibili e affini a questo mondo dell’anima ne sono toccati, uscendone arricchiti e trasformati; «… Lascio impronte visibili solo a persone analoghe in sintonia; // Non serve alcuna valigia per andare ai confini dei sogni, / ma creature affini che capiscano e condividano i tuoi bisogni.» (Dal compimento Impronte). Ma chi è fondamentalmente il poeta? Umberto Saba sosteneva che ciò che distingue il poeta dagli altri uomini è l’individualità dello sguardo, ossia la capacità singolare di trasfigurare la realtà, guardandola attraverso un’altra prospettiva. Ed è proprio quello che fa la nostra autrice Marzia Bonassi con la silloge Sulle ali della poeMia (Casa editrice Aletti, anno di pubblicazione 2022, pagg. 68) quando sostiene di vivere la vita controcorrente: «Sono l’unica ad usare ancora abilità manuali… // l’unica ad odiare il telefono, / ma gioire per un biglietto scritto a penna con Inchiostro blu; / l’unica a preferire il naturale al chimico, / a curarsi tutt’ora con erbe e pozioni delle streghe; / l’unica a voler fermare un progresso che non aiuta, / a scartare la tecnologia / preferendo ingegnosità perdute… // sono una peculiare pecora nera / che vive felice nel suo mondo fatato… // sono l’unica e forse antiquata, / ma non per questo mi sento sbagliata». (Dal componimento Unica).
In un mondo che va sempre più di fretta, che ha smarrito il senso dell’esistere, che ha sostituito i valori della persona con quelli economici, l’autrice reclama il diritto di rimanere se stessa. Un atto consapevole di coraggio dunque che la porta ad allontanarsi da ciò che non la fa sentire a proprio agio. La Bonassi riesce quindi a prendere le distanze da una realtà che la delude e nella quale non si riconosce. Spesso i poeti vengono definiti come persone atipiche, fuori dal mondo, con le idee un po’ all’aria, e in un certo senso lo sono, poiché non accettano compromessi e non si lasciano inglobare da alcun sistema che uniforma e spersonalizza, conservando la propria peculiare individualità anche a costo di rimanere isolati o circondati da pochissima gente: «In questi tempi di razionalità sottosopra, / d’indulgenza inconsistente, / con odore di marcio nauseabondo / tutto è molto deludente, / mi sento fuori luogo, / mi sento fuori Mondo!» (Dal componimento Fuori dal mondo). L’autrice è un’anima sensibile e saggia, che riesce a godere della bellezza della vita apprezzando le cose semplici che poi sono quelle più importanti. Ella è capace di ascoltare empaticamente, di essere grata per la solidità e l’importanza degli affetti che le sono stati donati, e di ciò ne rende testimonianza nei componimenti: Papà, che dedica appunto a suo padre (… Ma grido al mondo che tu, papà /, sei il mio Eroe / quello che ho sempre voluto, / e tanto amato!) e Mamma preziosa, il componimento dedicato a sua madre (Mamma è vita che hai rischiata per averla a me donata… // Mamma è brillante, della famiglia sei il collante).
L’autrice ha un animo affine alla natura, con la quale si sente in sintonia godendone e apprezzandone le meraviglie: «È sempre una sorpresa il sorgere del sole, / così come un fiore che sboccia… // inatteso è il vocalizzo dei cardellini, / così come il sospiro del vento, / mentre ne godi, rallentando l’andamento. / Sono gioie solitarie, parlano alla mente e prendono il cuore» (Dal compimento Le sorprese della natura . Ma per apprezzare la bellezza del Creato è necessario il più grande dei sentimenti: l’amore in tutte le sue declinazioni. E l’autrice è capace di un amore onnicomprensivo, universale, attraverso il quale riesce a sentirsi viva, appagata e a dare senso alla sua esistenza. Non trascura il mondo animale, con il quale si sente in connessione, come emerge dal componimento poetico Nido di terrore: «Dimmi, delicato uccellino, / cosa provi / quando il cacciatore imbraccia il fucile / nella sua crudele smania febbrile. Dimmi / cosa provi nel terrore del tuo volo, / o se fosse invertito il ruolo; / se colpita fosse la tua mamma / e tu inerme nel guscio senza cova vivi un dramma…».
Colpisce la genuinità del verso, l’armoniosità della rima se pur ricercata. Il lento susseguirsi dei versi con quel ritmo cadenzato e ordinato.
Se qualcuno leggendo le poesie della silloge si percepirà in qualche modo simile all’autrice, allora vorrà dire che forse in questo folle e spesso crudele mondo l’umanità intesa nel suo significato intrinseco non è poi del tutto così perduta.

Alessandra Ferraro

INTERVISTA

Come nasce l’idea di questa opera?
Il libro nasce dalla voglia di manifestare anche per iscritto il mio affetto ad ogni mio caro; dall’esternare pensieri che sono rimasti troppo a lungo chiusi nel mio “io”; nell’esigenza di confrontarmi con un mondo che non sempre sento che mi appartenga; con la curiosità di andare oltre; col desiderio di vedere gli sforzi e l’impegno passati, raccolti insieme concretizzando un sogno. Ha rappresentato ripercorrere varie tappe della mia vita e vederle anche sotto aspetti diversi che mi hanno resa più consapevole e matura.
Pensa che la poesia possa contribuire a rendere il mondo migliore?
In un mondo ormai privato di tante cose, penso che anche scrupolosi esempi quotidiani nel loro piccolo possano contribuire a migliorarlo, a maggior ragione la poesia, come sorta di riflessione su concetti che i poeti sanno forse esprimere in maniera diversa e molto limpida. Mi piace l’arte in ogni forma e la poesia è linguaggio dell’anima, empatico, che va oltre la scrittura in sé. Il poeta innalza valori e sentimenti anche banali fino a portarli a vette raggiungibili solo da un lessico musicale intonato e proporzionato alla sinfonia che nasce dentro, e la esprime anche pensando, credendo e sperando che possa servire a qualcosa o a qualcuno.
Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto far emergere?
Sicuramente l’amore per la natura e gli animali che sono forse quelli maggiormente colpiti da troppe ingiustizie e brutalità e che mi stanno molto a cuore, oltre ovviamente al valore della famiglia oramai quasi scomparso.
A proposito del suo libro…
È molto semplice, perché non servono paroloni per emozionarsi ed emozionare e spero possa invogliare a buoni sentimenti.
Un ringraziamento va a chi mi ha spronata ad andare avanti, a chi ha creduto in me, a chi l’ha acquistato e recensito, a chi crede ancora nei valori di una volta ed ha capito attraverso quei versi la vera essenza che nascondono…
Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?
Sto lavorando ad una serie per bambini, ma ho in mente anche un romanzo rosa ed un libro di consigli naturali. Ho anche altri progetti poetici, ma lascio fare al destino, fin’ora non ha sbagliato…

BIOGRAFIA
Marzia Bonassi nasce in provincia di Bergamo, imprenditrice nell’azienda di famiglia; con due figli ed una nipotina, vive in provincia di Modena nell’amata Tenuta, presente in molte sue opere letterarie. Sportiva, è un’ex ginnasta del Coni, campionessa regionale di danze latino-americane, maestra di ballo di danze caraibiche, hip hop e latin-hustle.
I suoi interessi sono infiniti, amante della natura e degli animali, si è da sempre prodigata in opere benefiche di vario genere.
Autrice di un libro sulle vicende eroiche di animali, ed una sua silloge poetica, ha al suo attivo ben diciassette libri che portano anche il suo nome per racconti, favole per bambini o poesie per le quali ha ricevuto importanti riconoscimenti in concorsi anche internazionali. Presente su tre siti di rilievo con poesie, sta ora lavorando ad una serie per bambine, dedicata alla nipotina; collezione ambientata in castelli, tra storia, leggende e fantasmi, che rispecchiano la passione dell’autrice per le dimore storiche e le cose antiche.

Come procurarsi il libro:

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