CLARA SCHIAVONI: LA CUPA FIAMMA – CLEOFE MALATESTA PRINCIPESSA DI MISTRA – RECENSIONE A CURA DI SCRITTURA VIVA – LA VOCE DEL RECENSORE

GENERE: ROMANZO STORICO

RECENSIONE

È un romanzo storico davvero appassionante quello che ci propone l’autrice Clara Schiavoni. La Cupa fiamma – Cleofe Malatesta Principessa di Mistra (Raffaelli editore, anno di pubblicazione 2022, pagg. 184) narra la storia di una nobildonna: Cleofe Malatesta, appunto; bella, intelligente, istruita, amante delle arti. Una donna che nonostante venga usata come pedina politica da Papa Martino V lascia un segno indelebile nelle persone che hanno la fortuna di incontrarla o frequentarla. Gli eventi storici sono quelli reali che vanno dal 1405 al 1433; le vicissitudini personali narrate dall’autrice invece sono in parte attinenti alla realtà dei fatti e in parte frutto della sua fervida fantasia. La Schiavoni ha saputo ricamare una storia convincente che cattura l’attenzione del lettore dalle prime pagine, tenendolo incollato fino al misterioso epilogo. L’Opera è così interessante che alla fine della lettura viene voglia di andare a ricercare informazioni su Cleofe, la protagonista, che per molti è una figura sconosciuta. E non dovrebbe neanche destare tanta sorpresa il fatto che la sua storia, essendo lei una donna, non abbia avuto la giusta considerazione. Di donne che nel passato hanno scritto un pezzo di storia lasciando traccia del loro operato ce ne sono diverse, ma pochissime vengono ricordate in seguito per intenti e imprese positive. La storia, quella che noi conosciamo e che abbiamo studiato sui banchi di scuola probabilmente sarebbe potuta cambiare radicalmente se i voleri, i progetti e le strategie di Cleofe fossero tutti andati in porto. La protagonista ha la fortuna, ma anche la sfortuna, di essere figlia di un nobile casato dagli agganci importanti. È solo una ragazzina quando viene deciso e combinato il suo matrimonio con Teodoro Paleologo – secondogenito dell’Imperatore dell’Impero Romano d’Oriente Manuele II – despota di Morea. Così la ragazza lascia i luoghi dell’infanzia, quelli di Rimini, per i iniziare una nuova vita a Mistra, città capitale della Morea nel Peloponneso. All’epoca più che mai i matrimoni non decretavano l’amore, ma erano spesso strategie politiche volute dai potenti per raggiungere i loro obbiettivi inerenti l’ampliamento dei territori. Il volere del Papa dell’epoca era quello di unificare la chiesa cristiana a quella ortodossa. In questo modo avrebbe avuto una giustificazione religiosa per fare pressione sui re cattolici d’Occidente affinché intraprendessero una crociata contro i Turchi che rappresentavano un pericolo per Costantinopoli. Teodoro, fortemente ortodosso, accetta come sua sposa Cleofe, convinta cattolica, solo per dovere politico a cui non può sottrarsi. L’unione, per diversi anni solo sulla carta, si rivelerà una sfida non facile per la protagonista che cercando un avvicinamento al suo sposo dovrà superare le idee e le posizioni di quest’ultimo prima di poter pensare ad altre faccende. Emerge un ritratto molto ben curato e davvero interessante della protagonista che fin dal primo momento si partecipa attivamente alla realtà del posto, cercando di migliorarlo sotto ogni punto di vista.
«Una despina nata che ha avuto un ruolo attivo nella politica del despotato e i cui saggi consigli erano accettati e messi in pratica.»
Lei è brillante, solare, ottimista, ottima oratrice, appassionata di filosofia, teologia, architettura e molto altro, oltre a essere una fervida mecenate. Lo studio della filosofia e della teologia così come la vicinanza di personalità dalla mente aperta fanno maturare in lei nuovi modi di vedere le questioni religiose che le permetteranno di dare una svolta alla sua vita sentimentale e che di riflesso avranno conseguenze sulle questioni politiche e sociali. Di personalità di spicco della storia, come per esempio la regina di Francia Maria Antonietta, si conoscono diverse realtà, anche quelle più personali… di Cleofe, non abbiamo molti riscontri in tal senso, e l’autrice ha saputo ben romanzare la sua storia di vita personale, i suoi rapporti con il marito, dapprima a distanza come pura formalità, quelli con la servitù, in particolare con la sua Betta, con le persone di cultura e con tutti coloro che facevano parte del suo raggio d’azione. Prodiga verso i bisognosi, si attira le simpatie di tutti che la stimano l’amano e la rispettano. Il suo acume, la sua saggezza, il suo essere lungimirante e di idee liberali, carismatica e abile nella politica tuttavia si riveleranno un pericolo per chi vede minacciati i propri interessi.
La scrittura della Schiavoni è scorrevole e profonda in grado di disegnare con colori vividi le vicende, sia quelle di corte sia quelle relative alle strategie d’azione e alle guerre che saranno combattute. Caratteristica peculiare dell’autrice è quella di saper delineale con grande abilità il profilo psicologico della protagonista nei suoi pensieri, desideri e intenti. Rilevanti anche i dettagli sulla descrizione del viaggio iniziale sulla galea che porterà Cleofe, appena quindicenne, verso la sua vita matrimoniale e le grosse e complicate responsabilità politiche. Pur essendo un romanzo ha in sé bozzoli di saggio storico. Per l’ottima costruzione della storia e la vividezza delle immagini si potrebbe pensare alla realizzazione di un film.
La cupa fiamma: Una storia che piacerà agli appassionati del genere ma che sicuramente farà innamorare anche i neofiti. Francesca Autieri

INTERVISTA
Cosa rappresenta la scrittura per lei?

Per me scrivere è vitale, una continua esperienza emotiva.

Cosa l’ha spinta a scrivere questo romanzo storico?
La volontà di far uscire dall’oblio Cleofe Malatesta, di farla rivivere. Obiettivo che mi sono posta non appena ho capito che lei con la sua storia di vita ha significato la Storia.

Ha pensato alla possibilità di realizzarne un film?
Sì, l’ho pensato perché sarebbe un film storico importante.

Quali sono secondo lei le caratteristiche che non dovrebbero mai mancare ad uno scrittore?
Tenacia, determinazione nella ricerca della documentazione storica e “sentire” i personaggi, soprattutto quello principale, entrando in transfert con lui.

A proposito del suo libro…
Cleofe Malatesta merita di essere conosciuta, di essere letta: la sua vita a Mistra e l’obiettivo che doveva raggiungere su richiesta di papa Martino V era di una importanza storica notevole: se tutto fosse andato come prestabilito la stessa Storia d’Europa sarebbe oggi diversa.

Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?
Sì, ma ora preferisco non parlarne

BIOGRAFIA

Clara Schiavoni, nata a Tolentino (MC), vissuta in Ancona, è laureata in Sociologia e ha insegnato nella scuola primaria.
Ha già pubblicato Il viaggio del mio cuore. Parlando con Susan. (2009); Elisabetta Malatesta Varano l’amore, il dolore, il potere (2013); Elisabetta Malatesta Varano. Saprò ricominciare. La gloria, le lacrime, lo Spirito (2017); libri per l’infanzia e alcuni racconti inseriti in varie antologie.
Attualmente vive a Osimo (AN).