I DELITTI DI NOAH: ALESSIA CHIOZZI – Scritturaviva – La Voce del Recensore

ALESSIA CHIOZZI: I DELITTI DI NOAH

GENERE: GIALLO

RECENSIONE

Suspense, coinvolgimento, colpo di scena e finale a sorpresa sono gli ingredienti che ci terranno incollati al romanzo di Alessia Chiozzi, il giallo I delitti di Noah (Booksprint edizioni anno di pubblicazione 2021, pagg. 178).

Con uno stile narrativo pulito e d’impatto, l’autrice ci catapulta nella storia del giovane laureando in medicina Noah D’amici che, a seguito dell’improvvisa e dolorosa perdita della sua compagna, decide di allontanarsi dal luogo in cui vive trasferendosi, per un breve periodo, a Romoni, una silenziosa località di villeggiatura sul mare, con la speranza di riprendersi dal brutto momento, utilizzando, inoltre, la vacanza per concentrarsi sulla messa a punto della tesi di laurea. Il sogno del giovane Noah di diventare un anatomopatologo forense inizia a scalpitare quando, da poco arrivato a destinazione, sulla prima pagina del quotidiano locale legge la notizia del ritrovamento, nei sotterranei dell’ospedale di Romoni, del corpo senza vita di un uomo, uno dei più noti chirurghi plastici, assassinato con alcune pugnalate inferte alla schiena. L’indole curiosa del protagonista lo spinge a interessarsi al caso, convinto che quella coincidenza – il trovarsi nel posto giusto al momento giusto – possa essere, per le sue ambizioni, un’ottima possibilità e al contempo motivo di riscatto… Noah coglie così la palla al balzo e, servendosi del relatore universitario, un medico influente, il quale gli doveva un favore, si fa “raccomandare” per entrare in ospedale come assistente volontario, con la giustificazione di dover integrare la sua tesi con informazioni interessanti carpite sul campo. Noah farà sia la conoscenza del patologo, il dottor Raimondi, che avrà un esordio fastidioso, sia quella di Pamela, la cameriera che gli serve i pasti verso la quale il nostro laureando inizierà a provare qualcosa di più della semplice amicizia, ma alla quale non potrà svelare la sua missione: «Devo essere sfuggente se voglio attirare la sua attenzione… Poi non posso certo confidarle che sto cercando di collaborare con un medico patologo che non mi sta nemmeno tanto simpatico per trovare l’assassino di una persona a me completamente ignota mentre sono in vacanza e senza avere le autorizzazioni legali necessarie per farlo».

A rendere ancora più interessante la storia è il sopraggiungere di un secondo delitto che avrà risvolti interessanti, e affinerà ancor di più le doti investigative del protagonista. Intrecci, risentimenti, gelosie si incastreranno nel disegno, pezzo dopo pezzo, in una progressiva escalation verso la scoperta della verità. La presenza costante di due donne nella vita di Noah: quella ingombrante della madre che lo tormenta tempestandolo di telefonate, continuamente preoccupata per lo stato di salute del figlio e impaziente del suo rientro, e quella di An, la sua ragazza, anche se non più in vita ma presente nei suoi ricordi, contribuiscono a dare quel brio e a sprigionare quel pathos che rendono la storia decisamente più interessante. Un altro buffo personaggio è rappresentato dal commissario Mann a capo delle indagini: «Era un omino di bassa statura, stempiato e un po’ tozzo, assomigliava ad un famoso attore comico protagonista di una delle serie televisive degli anni ’60… Quel personaggio si adattava perfettamente al detto “l’abito non fa il monaco” infatti lo stesso rappresentava un tipo ambiguo su cui non avrei scommesso nemmeno pochi centesimi tuttavia ricopriva una posizione decisamente di pregio». Noah indagherà in modo differente dal commissario, e la sua intelligenza e l’astuzia lo guideranno verso il raggiungimento dei suoi obiettivi. È solo la sua ambizione o la predisposizione alle indagini che spinge il giovane Noah a voler a tutti i costi occuparsi dei due delitti? O è mosso da qualche altra motivazione o sentimento particolare?

Sin dalle prime pagine, ho apprezzato lo stile deciso e l’abilità narrativa dell’autrice che sembra procedere con istintiva spontaneità. L’intreccio, apparentemente semplice ma brillante, lascia il lettore sulle spine fino all’ultima sequenza, alle prese con l’inquietante sensazione che in fondo ogni vita abbia qualcosa di poco chiaro e poggi su bugie, scelte di comodo, omissioni e compromessi che alla lunga finiranno col chiedere il conto. La Chiozzi riesce a coinvolgere con partecipazione chi legge la sua storia, e niente si ferma a una scontata evidenza, grazie all’astuzia nell’arricchire la trama con dubbi, ipotesi, deduzioni dosati a dovere e che condurranno Noah alla risoluzione del caso. Le descrizioni delle scene, alcune in particolare, risultano ben dettagliate; i personaggi sono taluni ambigui, altri espressivi, altri ancora sfuggenti. A certi ci accosteremo maggiormente, da altri saremo incuriositi, di alcuni diffideremo o cambieremo opinione. Il lettore viene trasportato in un vortice di avvenimenti che si snoderà fra indagini, interrogatori – i dialoghi risultano ben costruiti – supposizioni, in grado di calamitare totalmente l’attenzione. Una lettura che credo possa interessare un gran numero di lettori, non solo gli amanti del genere, e che dunque consiglio con soddisfacente convinzione.

Francesca Autieri

INTERVISTA

Come nasce l’idea di questo romanzo giallo?

L’idea di un giallo nasce dal fatto che, da sempre, mi è sempre piaciuto e tutt’ora mi interessa molto questo genere, sono attratta dagli intrighi e dalla ricerca delle verità nascoste.

Cosa significa scrivere per Alessia Chiozzi?

Per me scrivere significa molte cose: divertimento, passione ed entusiasmo. Adoro immedesimarmi nei miei personaggi ed inventare storie intricate su di loro. Durante i momenti in cui mi dedico alla scrittura mi emoziono, provo una sensazione molto piacevole che mi rilassa e allo stesso tempo mi agita appassionandomi parola per parola. Io credo che dedicarmi alla stesura di un libro mi stia regalando piccole soddisfazioni personali che contribuiscono a farmi crescere come persona.

Si è ispirata a qualche maestro del genere suddetto genere?

In genere non scelgo libri in base all’autore infatti quando mi trovo davanti ad una libreria di libri gialli e thriller leggo le varie trame, guardo le copertine e poi la mia decisione ricade sugli intrecci che più mi hanno colpito.

Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?

Nonostante il poco tempo che riesco a dedicare a questo mio piacere di scrivere non mi fermo, io credo che le passioni vadano coltivate quindi sono ancora al lavoro ma per ora vorrei che rimanesse con un punto di domanda.

Scriva ciò che ritiene importante in riferimento al suo libro.

Il mio libro è frutto della mia sola fantasia, quando scrivo le idee si sviluppano sul momento, mentre le mie dita scivolano sulla tastiera immagino le situazioni, i luoghi e mi addentro nei caratteri e nelle azioni dei personaggi, per questo credo che il lettore possa fare altrettanto. Il genere giallo di natura provoca curiosità nel lettore stesso e credo che la mia narrazione rispetti il genere lasciandolo il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima riga. E non sarà finita… La storia è ricca di colpi di scena ma allo stesso tempo è scorrevole e chiara anche per il lettore meno curioso.

I link per l’acquisto del libro:

http://www.booksprintedizioni.it/libro/Romanzo/i-delitti-di-noah

https://www.amazon.it/I-delitti-Noah-Alessia-Chiozzi-ebook/dp/B0997ZDHWG

https://www.ibs.it/delitti-di-noah-libro-alessia-chiozzi/e/9788824961356