GIANLUCA PIATTELLI: IL DOMATORE DI ARCOBALENI – Recensione a cura di Scrittura viva – La Voce del Recensore

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

GIANLUCA PIATTELLI: IL DOMATORE DI ARCOBALENI
GENERE: FANTASY
RECENSIONE
Gianluca Piattelli torna in libreria con la sua nuova pubblicazione Il domatore di arcobaleni, edito da Amazon EU per Placebook Publishing & Writer Agency Srls, anno di pubblicazione 2023, pagg. 350. L’autore ci regala dieci originali racconti, uno più bello dell’altro; e anche questa volta non si smentisce quanto a fantasia e abilità scrittoria. La sua penna è ricca, avvincente e invitante. Sembra proprio esserci un piano sospeso nel quale l’autore si trova comodo a immaginare e inventare le sue storie. È quel piano dimenticato della possibilità che gli eventi, anche e soprattutto i più tristi, possano prendere un’altra piega e avere un lieto fine. È quella luce che improvvisamente s’insinua per portare senso e speranza a quelle realtà che ormai sembrano non destare più alcun clamore, perché sono all’ordine del giorno, e generano impotenza e rassegnazione. È il caso per esempio del racconto Magnabatelu che ripropone il tema dei migranti nel Mediterraneo e che ha come protagonisti una giovane donna africana, Nilaja, e suo figlio Essien, i quali si salvano dalla furia di un “mostro” marino e dalla crudeltà di uomini senza scrupoli e coscienza.
Gianluca Piattelli non ci sta al grigiore dell’assuefazione, ad accettare situazioni perché è così che deve andare, a rimanere impassibile di fronte alle brutture che rappresentano il cancro della nostra società, e riscrive le storie colorandole di magia che non è quella della lampada di Aladino bensì quella della buona provvidenza, della mano benefica, della giustizia, termine del quale nella realtà dei fatti quotidiani è purtroppo rimasto solo il nome. Nelle sue storie c’è sempre chi va controcorrente, chi pensa con la propria testa e fa andare avanti il cuore. Può essere un protagonista un po’ fuori dalle righe, un “ritardato” mentale come ad esempio viene definito Pepè, l’eroina del racconto Mangnabatelu che vede il buono, il bello e la magia nelle persone, al contrario di chi baratta la libertà e la vita umana con il denaro; un artista come il violinista che incontra una bambina sordomuta, come nel racconto Echi dal sottomondo che tratta degli “ultimi”, i cosiddetti invisibili della nostra società costretti a chiedere l’elemosina ed esposti alle angherie di prepotenti; uno Spirito che ritorna dall’aldilà per comunicare qualcosa, come nel racconto Il dito di Dio, nel quale sono il valore dell’amicizia e il significato del ricordo a lenire la separazione dei corpi; una riflessione sulla vita circense nel racconto grottesco Il circo di Brina, le cui scene descritte, nonostante la loro assurdità, riescono a rendersi coerenti al lettore in quei meandri dei sentimenti che rappresentano il vero senso dell’esistere. E tutto prende forma e si materializza come vividi sogni che per quanto strani raccontano quei risvolti di riscatto e di rinascita che tutti avremmo voluto vedere accadere. Dove la realtà è cruda, sorda, maligna e spietata Gianluca Piattelli dunque apre il suo bagaglio a mano, intinge il pennello sulla tavolozza delle idee e come un pittore dipinge il suo arcobaleno che ha quell’antico e confortante significato della promessa e della rinascita del buono. Sì, perché le storie dell’autore parlano proprio di rinascita che è possibile laddove si torni a guardare con la luce del cuore, con gli occhi limpidi dei bambini che non conoscono ancora il male, vedono il bello e hanno solo buoni propositi. Uno stile narrativo deciso e sicuro caratterizza la scrittura di Gianluca Piattelli. Ogni racconto è ben definito, il che non è mai scontato quando si devono rendere al lettore personali quanto unici contenuti immaginativi. E l’autore ci riesce alla perfezione, sì da rendere la copia fedele del suo mondo fantastico. Le pagine scorrono fluide e i racconti si animano davanti agli occhi del lettore. Come in tutti i fantasy c’è la lotta del bene per sconfiggere il male ma c’è anche un assaggio di giallo, come nel racconto La mano assassina, che tratta del serio problema della depressione, nel quale alla fine gli eventi sconvolgono bruscamente le aspettative. Ed è anche la capacità di spiazzare chi legge che caratterizza l’abilità di questo bravo e carismatico scrittore.
Gianluca Piattelli ci delizia con delle storie per tutti: per chi desidera trascorrere qualche ora lasciandosi accarezzare dalla fervida fantasia dell’autore, ma anche per chi avesse voglia di togliere quei paraocchi che impediscono di vedere il marcio e il putridume della nostra società, e di riflettere su ciò che ci rende realmente umani. Realtà, fantasia, magia e quell’alone misterioso sono gli ingredienti che rendono Il domatore di arcobaleni un’opera riuscita e convincente.

Francesca Autieri

INTERVISTA

Cosa l’ha spinta a scrivere questi racconti?

La necessità di narrare storie brevi e allo stesso tempo intense. Avevo una serie di idee su personaggi, ambientazioni, trame che mi parevano buone ma, piuttosto che imbarcarmi nell’impresa titanica di scrivere dieci romanzi, ho preferito svilupparle in termini di racconto. Sono orgoglioso del risultato ottenuto.

Come mai predilige il genere fantasy?

Perché penso che un pizzico di magia in una storia di vita vera sia come il sale nella pasta. Vietato abusarne, però.

Nei suoi racconti i protagonisti parlano in prima persona. È uno stratagemma per coinvolgere maggiormente il lettore?

Penso che far vivere in diretta una storia attraverso gli occhi e le azioni del protagonista sia più accattivante, in tal modo il lettore può immedesimarsi ulteriormente nella vicenda.

Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?

Per ora no, ho messo a riposo la fantasia. In questo periodo mi sto dedicando a promuovere sia “Il domatore di arcobaleni” che i libri precedenti. Inoltre sarò presente al Salone di Torino con la mia casa editrice.

A proposito del suo libro…

Si tratta di dieci racconti che si srotolano come canzoni di un album musicale.
Magnabatelu ha per protagonisti una madre con il suo bambino e due pescatori: tratta il tema dei migranti nel Mediterraneo.
Il dito di Dio mi riguarda in prima persona, ed è l’incontro inatteso con lo spirito del mio migliore amico.
La stanza dell’usignolo ambientata in Sardegna, parla del proprietario di una grossa azienda e della sua strana passione per un volatile.
La mano assassina è una sorta di giallo in cui cerco di far luce su quella malattia invisibile che prende il nome di depressione.
Il collare di Bricco la vita pacifica di una coppia di vecchietti e dei loro cani viene messa a repentaglio dai vicini di casa.
Il circo di Brina ambientata a Viareggio, è un omaggio alla vita circense.
Lo scarafaggio volante per un pugno di strambi personaggi americani una traversata in funivia si trasforma in un incubo.
Nuovi orizzonti il tempo della terza età può serbare delle sorprese, specie se un anziano ricoverato in Rsa decide di fare di testa sua.
Il mio diario un bambino inizia a scrivere quotidianamente il suo diario personale, ma un rapimento gli cambierà la vita.
Echi dal sottomondo dedicato agli invisibili che chiedono la carità nella metropolitana londinese, parla dell’incontro di una bimba sordomuta con un violinista.

BIOGRAFIA
Gianluca Piattelli nasce a Pistoia nel giugno del 1972. Artigiano con la passione per la lettura, nel 2014 si dedica alla stesura del suo primo romanzo: un fantasy dal titolo Il paese fantasma con cui prova l’esperienza del self-publishing mediante la piattaforma Amazon. In seguito viene a conoscenza di una piccola casa editrice non a pagamento e la contatta per un romanzo che segna la svolta. Con PlaceBook Publishing & Writer Agency pubblica fra il 2019 e il 2022 LunarmaliaDiversità SplendoreL’urlo melodico delle farfalleCanarian BluesIl sortilegio di Floreslonia. Nel settembre 2021 vince il Premio Letterario Arcaista con il romanzo Diversità Splendore. Nel novembre 2021 è finalista al Premio Letterario Internazionale Città di Latina e riceve una Segnalazione di Merito con il romanzo Diversità Splendore. Nell’aprile 2022 è finalista al Premio Letterario “La Ginestra di Firenze” e riceve una Menzione d’Onore con la raccolta di racconti L’urlo melodico delle farfalle. Attualmente vive, lavora e scrive a Chiesina Uzzanese, con la moglie Angela e due cani.