ERICA GIBOGINI: ORTA IN GIALLO
GENERE: GIALLO
RECENSIONE
L’autrice Erica Gibogini con la sua opera Orta in giallo (Editore Mnamon, anno di pubblicazione 2018, pagg. 103) ci dona una manciata di racconti gialli, tutti ambientati nella regione piemontese sul lago d’Orta. Alla pace e all’incanto del caratteristico paesaggio incorniciato dalle montagne e dallo splendore del lago, l’autrice riesce a contrapporre il brivido cupo del mistero che accompagnerà tutta la narrazione. Il genere giallo, uno tra i più amati dai lettori, non è certamente tra i più facili da sviluppare, considerando che vi sono degli elementi che devono assolutamente essere contemplati e inclusi dallo scrittore: la scoperta di un crimine, un delitto commesso, la ricerca delle cause, la rimozione dei falsi indizi e l’individuazione del colpevole. Nonostante tale genere richieda uno sviluppo narrativo ben preciso, l’autrice riesce a ricamare le storie con elasticità, sconfinando oltre quelle che sono le rigide “regole”, infarcendo ed evidenziando alcuni aspetti piuttosto che altri. La scrittrice si dimostra brava a gestire i racconti con logica e inventiva, stimolando nel lettore il gusto del mistero. Ma ciò che più sorprende è la notevole brevità di ciascuna storia raccontata. Solitamente, il racconto giallo richiede i suoi tempi di evoluzione, per cui ogni fase necessita di essere raccontata nei dettagli, affinché il lettore possa immedesimarsi nella storia provando quelle emozioni e quegli stati d’animo tipici del genere: sorpresa per un delitto, curiosità nell’individuare colpevole e movente, dubbi e domande sugli indizi, fino alla sorpresa della svolta finale. I tempi, dunque, non potrebbero essere più di tanto forzati, altrimenti le storie risulterebbero prive della giusta suspense. L’autrice riesce ciò nonostante a condensare il tutto nelle poche pagine che dedica a ogni storia senza che l’intensità del tessuto narrativo, e conseguentemente l’impatto nel lettore, ne risentano; e questa è indubbiamente un’abilità non comune. In ogni racconto la scrittrice riesce, pur condensando il tutto, a non trascurare nulla, dalla descrizione del paesaggio, alle caratteristiche dei personaggi, anche di secondo piano, alle sequenze di relativa tranquillità e a quelle d’azione più concitate. Il linguaggio è semplice, la scrittura è scorrevole, corretta, ottima per creare l’ambiente della trama e regalare una storia di atmosfera capace di stimolare la curiosità del lettore. In tutti i racconti non vi sono costruzioni narrative complesse. Ogni trama si rivela precisa ed efficace, sì da rendere la lettura piacevole e rilassante. il ritmo non è sempre uguale nelle varie storie. In alcune infatti gli eventi vengono raccontati con più calma, in altri, invece, il ritmo risulta maggiormente incalzante. Pur nella similitudine delle storie raccontate, in quanto tutte hanno come sfondo l’identico paesaggio che può suscitare in chi legge contemplazione ma anche inquietudine per i delitti avvenuti, ogni storia conserva una sua originalità e specificità, in quanto l’autrice riesce a far cadere l’attenzione ora su determinati elementi ora su altri che risultano più congeniali a seconda della storia che desidera narrare. Durante la lettura dei racconti, il lettore si sente a proprio agio, quasi cullato dalla narrazione, partecipe delle descrizioni di situazioni ed eventi, alcuni dei quali risultano particolarmente vividi perché tratteggiati dall’autrice con estrema cura e nello stesso tempo con grande disinvoltura, come se la stessa non compiesse alcuno sforzo nel farlo, dimostrando una certa naturalezza e spontaneità. Tra i vari racconti narrati dall’autrice, una considerazione a sé, per la particolarità delle descrizioni e per la perfetta riuscita, merita il racconto La danza di Lucca. La costruzione del racconto sembra non trascurare il benché minimo dettaglio dalla scena del delitto, al movente, al particolare commissario che si occupa dell’indagine, al sospettato. Tutti gli ingredienti si incastrano nel modo giusto. Vi è poi l’elemento “casualità” a giocare un ruolo determinante, elemento introdotto con abilità dall’autrice: il trovarsi nel posto giusto al momento giusto perché il commissario ascolti il racconto di una bambina che lo induce a prendere in considerazione nuove ipotesi per la soluzione del caso. L’autrice riesce a dosare i dialoghi che risultano brevi e concisi, soprattutto in alcuni racconti, ma decisamente significativi per fornire importanti svolte nei casi da risolvere. Descrizioni e dialoghi si alternano quindi in modo equilibrato coinvolgendo con interesse chi legge. Altra nota di merito è da attribuire alla fantasia di Erica Gibogini nel costruire tutte le storie che risultano decisamente avvincenti. Orta in giallo: una lettura adatta a tutti e non solo agli amanti del genere. Libro consigliato.
Francesca Autieri
INTERVISTA
Come nasce l’idea di quest’opera?
Dal desiderare di raccogliere cui i miei primi racconti gialli, alcuni scritti in occasione di concorsi letterari. Nella raccolta è infatti compreso “La danza di Lucca” che ha vinto la sezione racconti inediti di “Barga in noir – 1917”. Tutti gli altri sono ambientati nella zona dove vivo, il lago d’Orta: luogo che amo profondo e che fa parte del mio quotidiano: proprio per questo l’ho scelto come teatro delle mie storie, ma non solo, l’ho voluto promuovere un vero e proprio personaggio.
Cosa rappresenta per lei il genere giallo?
Amante della lettura, trovo però nel genere giallo quel brivido in più che gli altri generi non mi danno.
Cosa significa scrivere per Erica Gibogini?
Trovare quello spazio mentale che mi trasporti in uno spazio parallelo alla vita di tutti i giorni. Sicuramente la mia valvola di sfogo e un modo per vivere il mondo dei libri, che amo.
Ha in cantiere qualche altro lavoro similare?
Più che in cantiere: dopo “Orta in giallo”, che è stata la mia prima pubblicazione nel 2018, ho pubblicato due romanzi ed è prossima l’uscita del terzo: – nel 2019 con Morellini Editore nella collana Delitti di Lago ho pubblicato “Rose bianche sull’acqua”, un giallo ambientato a Orta, perla del mio lago. Una storia di matrimoni mancati e di amicizie al femminile, in un luogo dove nulla è come appare, sotto le acque del lago calmo solo in apparenza e in un’Orta eccezionalmente avvolta dalla nebbia autunnale. – Nel 2020, sempre nella medesima collana di Morellini Editore, ho pubblicato “Picnic al lago”, storia che si svolge il giorno di Ferragosto del 2019 sulla sponda del lago opposto ad Orta: quella occidentale dove sorge, a metà altezza, il Santuario della Madonna del Sasso, un posto splendido con una vista mozzafiato sul lago. Una coppia, da Novara si reca sul lago per un picnic in una radiosa giornata di sole, ma nel pomeriggio, durante un forte temporale la donna si allontana e scompare. Sulla scena di una vita di provincia che mi si crea, insieme ai protagonisti, alcuni personaggi del posto, come don Ugo o il piccolo sergio, che mi sono veramente divertita a inventare. Il titolo è volutamente evocativo al famoso “Picnic ad Hanging Rock” di Joan Lindsay, libro che la protagonista ha nella borsa, e la mia storia viaggia in parallelo con quella del famoso romanzo. – Nel 2021 uscirà, della medesima collana, “In trappola”, storia che si svolte nel medesimo giorno di “picnic al lago” fra il Mottarone e un paese a mezza montagna che sovrasta Omegna, con un balzo temporale di una cinquantina d’anni.
Ciò che è importante nel libro…
Credo che l’elemento “paesaggio” sia molto importante, i luoghi che respirano insieme ai personaggi delle storie. Desidero aggiungere una curiosità su “Orta in giallo”: la copertina riporta un disegno che ha fatto mio padre Gibogini Diego, pittore, scomparso da molti anni. Quando dovevo scegliere la copertina per il mio libro e cercavo un’immagine del lago d’Orta, mi sono ricordata del lavoro di mio padre. L’originale è un disegno a matita in bianco e nero e ho dovuto modificare il file per dargli un’aria più “gialla”. Le sue opere sono raccolte sul sito a lui dedicato: www.diegogibogini.
Link del libro:
https://www.mnamon.it/orta-in-giallo/
BIOGRAFIA
Erica Gibogini nata il 23 giugno 1960 a Premosello Chiovenda, vivo da sempre sulle rive del Lago d’Orta, Omegna prima e Pettenasco da una ventina di anni. Sposata e con due figlie di 28 e 25 anni. Lavoro presso l’Amministrazione pubblica, settore tecnico del Comune di Omegna. Da sempre amante della scrittura, trovo in quest’ultima il mio personale modo di esprimermi, appassionandomi in particolare al genere giallo. Genere che ho calato sulle rive del lago dove vivo, il lago d’Orta, che offre bellissimi scorci e ben si adatta a storie di mistero. Ho quindi scelto “il lago” come ulteriore personaggio, qualcosa che non è solo di sottofondo, ma che si fonde con la storia, vi partecipa. Faccio parte del “Laboratorio di Narrazione di Verbania”, con cui ho curato un libro pubblicato nel 2018 da Morlacchi Editore “Il treno narrante”, e partecipato alla registrazione di un audiolibro edito da Mnamon “Il lattante” di Ludovica Masci. Ho pubblicato: – nel marzo 2018 un ebook con la Casa Editrice Mnamon di Milano “Orta in giallo”, raccolta di racconti idi genere giallo, ambientati fra Orta, Pettenasco e Omegna, in riva al Lago d’Orta. – nel giugno 2019 con la Casa Editrice “Morellini” il romanzo di genere giallo “Rose Bianche sull’acqua” ; – nell’agosto 2020 con la Casa Editrice Morellini il mio secondo romanzo di genere giallo “Picnic al lago” Ho partecipato a diversi concorsi letterari, riscuotendo alcuni riconoscimenti: – Segnalazione del racconto giallo in due edizioni di “Giallo laghi”, 2015 e 2016, con i racconti “Cerchi nell’acqua” e “Anche in paradiso si può morire”; – Terza posizione in “Concorso letterario Yourcenar 2016 con il racconto “Il poeta”, pubblicato in antologia; – Vincitrice del concorso “Garfagnana in noir 2017” nella sezione racconti inediti ambientati nella valle della Garfagnana e del Barga con “La danza di Lucca”. Il racconto è stato pubblicato nell’Antologia criminale 2017 edito da Tralerighe. – Finalista al Garfagnana noir anno 2018 con il racconto “Il gioco della pallacorda” pubblicato nell’Antologia criminale 2018 edito da Tralerighe; – Finalista al Garfagnana noir anno 2019 nella sezione romani editi con il romanzo di genere giallo “Rose bianche sull’acqua” pubblicato da Morellini Editore; – Finalista nel Premio letterario “Giallo Ceresio 2019” con il racconto “Diamanti sul lago”, compreso nell’antologia “Delitti di lago 4” edito da Morellini nel 2020; – In “Delitti di lago 5” edito da Morellini nel 2021 è presente il racconto “Al sicuro”; – Menzione della giuria del romanzo “Rose bianche sull’acqua” al Festival Giallo Garda edizione 2020; – Targa “Gianfranco Lazzaro” al concorso Stresa Libro edizione 2020 con il romanzo “Rose bianche sull’acqua” – Finalista al “Premio letterario Bukowski 2020, Viareggio” con il romanzo inedito “I colori di una vita”, unico mio lavoro non di genere giallo. Con la stessa opera sono arrivata in seconda posizione al Premio “Giovanni Leone Edizione 2021, Roma suk tema “I valori della famiglia” e ho avuto una menzione d’onore al Concorso Caffè delle Arti, Roma. – Finalista al Garfagnana noir anno 2020 nella sezione romani editi con il romanzo di genere giallo “Picnic al lago” pubblicato da Morellini Editore. – Ammessa al Torneo Robinson 2021 di Repubblica con “Picnic al lago”.