LUCA SPECIOTTI: LA BANDA DEL SALAME – Scritturaviva – La Voce del Recensore

LUCA SPECIOTTI: LA BANDA DEL SALAME
GENERE: “DISTOPICO – FANTASTICO”

RECENSIONE
 
È decisamente un’opera peculiare quella che ci propone Luca Speciotti col suo romanzo La banda del salame (Youcanprint edizioni, anno di pubblicazione 2021, pagg. 248).
In un mondo salutista e vegano, un bambino cerca i genitori scomparsi in circostanze misteriose. Chi lo aiuterà? Un professore, un prete o un pensionato tuttologo? Il bambino dovrà guardarsi dalla “Banda del Salame”, un’oscura organizzazione criminale che opera nel contrabbando dei salumi e degli insaccati.
Non è possibile collocare l’opera in un genere definito, in quanto sono ben amalgamati aspetti grotteschi e surreali su di una base distopica che presenta anch’essa diverse sfumature, rilevanze e somiglianze con la realtà, soprattutto quella che caratterizza gli ultimi tempi, paragonabile per certi versi a ciò che accadde a Babilonia durante la costruzione della torre di Babele: ad un certo punto non vi era più comprensione tra le persone e imperava lo smarrimento. E sono proprio la mancanza di comprensione, di punti di riferimento e lo sconcerto che sperimenta Mino, il protagonista della storia, il quale sarà come una barca alla deriva per tutto il suo “viaggio” per molti aspetti drammatico, per altri emotivamente intenso e coinvolgente. Parlare di quest’opera come qualcosa di rigorosamente distopico risulterebbe inappropriato e limitante, in quanto l’autore con fantasia e ironia – forse sarebbe eccessivo usare il termine “sarcasmo” – delinea in realtà le brutture e le contraddizioni della nostra società: è dunque uno scritto che si legge nelle e tra le righe.
Nel racconto, Mino è un fanciullo che non trovando più i suoi genitori inizia la sua avventurosa ricerca venendo a contatto con situazioni particolari, istituzioni bizzarre e personaggi stravaganti che nella loro assurdità inducono il lettore a fermarsi e a riflettere sulle similitudini con la nostra realtà. Non solo dunque una brillante opera di fantasia, ma anche di scavo interiore, di domande sul senso, sul significato e sulla direzione delle nostre vite: dove stiamo andando? Verso quali orizzonti? Quali scenari ci aspettano? Il viaggio di Mino che parte alla ricerca dei suoi genitori è in realtà il viaggio di tutti noi. Ogni partenza è finalizzata alla ricerca di qualcosa: di punti di riferimento, di consapevolezza e ricerca di sé stessi. Per Mino la motivazione del viaggio è quella dei suoi genitori scomparsi; per il lettore che si immerge nella storia è il senso dell’esistere, quel senso che purtroppo abbiamo perso. Se per distopia, dovendo aderire al significato del termine, ci si riferisce alla previsione, alla descrizione o rappresentazione di uno stato di cose future con cui si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici negativi, è evidente che la storia di Luca Speciotti abbraccia, e allo stesso tempo supera, tale definizione, in quanto attraverso la sua storia ci spinge a renderci consapevoli di una realtà negativa e preoccupante che già stiamo vivendo. È dunque più che altro un’amara presa d’atto. Non si possono non cogliere infatti le analogie con la nostra quotidianità, narrate dall’autore soprattutto in alcune pagine della storia. Di particolare intensità è, ad esempio, l’odissea di Mino alle Poste dove si reca dietro consiglio di un personaggio bizzarro, per ottenere informazioni sui suoi genitori. Ed è qui che esplode il paradosso della farraginosa burocrazia, da noi tanto odiata, che alla fine invece di risolvere il problema ne crea infiniti altri. E che dire di quell’operatrice dall’aspetto reale con la quale Mino si trova a relazionarsi, che non è umana bensì un robot istruito artificialmente? La frustrazione provata da Mino che non riesce a venire a capo del suo problema fa molto pensare alla sempre più sconfortante scomparsa dell’umano dalla nostra realtà, agli operatori non umani che dall’altro capo del filo dicono: «Risponda “sì” se vuole segnalare un guasto, “no” se desidera ulteriori informazioni, oppure “altro”  se desidera parlare con un operatore…». Ormai l’umano è l’ultima spiaggia consentita e in via di estinzione. Siamo diventati così tecnologici da illuderci che il tutto possa essere risolto attraverso un algoritmo, un freddo linguaggio di programmazione. Ma è appunto solo una aberrante illusione. C’è poi l’episodio dell’incontro della madre di Mino con il Sindaco che evidenzia il famoso problema dell’essere e dell’apparire. Può un Sindaco dal brutto aspetto essere considerato una persona di cui fidarsi? Ecco la necessità di una controfigura pubblica che soddisfi tutte le richieste della gente. È l’amara realtà della nostra società: ad una persona avvenente saranno di certo attribuite altre caratteristiche positive. È la “filosofia” dell’apparenza che ormai scardina ogni sostanza. Ancora più inquietante è la storia dell’uomo, Sandrone, che si fonde con un crocifisso diventando tutt’uno.

«Don Mariolino non si sarebbe mai e poi mai sbarazzato di quel Cristo, anche se non lo amava tanto. Il problema è che era stato il primo ad accorgersi delle sue potenzialità incredibili. Nei primi giorni del mandato il prete si era avventurato nella cantina a curiosare e, tra i vecchi rottami che quel “solfanaio” del suo predecessore aveva accatastato malamente in quel ripostiglio fetido, aveva scorto lo strano crocifisso. Il fatto che l’aveva colpito maggiormente era che i vecchi rottami presenti: lavatrici, frigo, stereo ed elettrodomestici, anche se fatiscenti, erano ancora tutti perfettamente funzionanti. Ciò non si poteva spiegare se non con un miracolo. E chi poteva averlo compiuto se non quello strano crocifisso che stava nascosto in un angolo a gemere e sospirare? La chiesa, che esclusi quei tre o quattro bacia pile già rimbecilliti che stazionavano lì tutto il giorno a “biassare” e a “sputazzare” orazioni, di solito era vuota; appena la qual cosa si seppe iniziò a riempirsi di fedeli, di uomini e donne devoti a quel sacro Cristo capace di riparare ogni tipo di marchingegno elettromagnetico… Ora i problemi più grossi di don Mariolino provenivano dalla folla tumultuosa dei fedeli che gremivano la parrocchia. Quanti indebiti scrocconi si mescolavano ai veri fedeli e venivano a messa solo per risparmiare qualche spicciolo? Don Mariolino li detestava al punto da avere istituito una guardia parrocchiale segreta, una sorta di minuscolo KGB costituito da una cerchia di volontari al cui interno si annidavano anche dei veri pregiudicati, dei delinquenti comuni e senza scrupoli che avevano il compito di infliggere delle severe punizioni corporali».


Questo passo si presta naturalmente a tante letture e interpretazioni nelle quali, di certo, è possibile riconoscere, ahimè, i paradossi, le falsità e le contraddizioni del nostro tempo. Alla fine Mino riuscirà a trovare i suoi genitori? Lo scoprirete leggendo le avvincenti pagine che l’autore ha saputo ricamare con grande abilità, mescolando realtà e fantasia in un contenuto che ha tutte le sembianze di un sogno ma che fino all’ultimo lascerà al lettore l’interrogativo se lo sia davvero o no.
Loredana Angela

INTERVISTA
Come nasce l’idea di quest’opera?
Alla base c’è un conflitto con la realtà. Ho conosciuto persone molto ben organizzate che, da costume italico, risolvevano i loro problemi e miglioravano la loro condizione offrendo salumi e insaccati a chi contava e inoltre, per colpa di alcuni miei disagi metabolici associati alla mezza età, mi sono interessato alle diete. Da qui è nata la Banda del Salame, che è un romanzo fantastico ma anche umoristico.


Si è ispirato a qualche autore del genere distopico nello scrivere la sua opera?
Il mio autore preferito è Philip Dick. Ho ripreso alcuni suoi temi, parlo ad esempio della donna robot comune al film Metropolis e c’è un cenno agli universi paralleli, il tutto è stato naturalmente riadattato alle mie esigenze creative e narrative.


Cosa significa scrivere per Luca Speciotti?
Faccio un po’ fatica a rispondere. Tutto nasce dalla voglia di evadere anche se per farlo basterebbe la lettura. La scrittura in qualche modo rafforza e rende più consapevole questa evasione. È un piacere ma anche una sofferenza, una dolce sofferenza, perché le idee non sono sempre dietro l’angolo e si potrebbe dire lo stesso per le parole che devi sempre analizzare e vagliare con cura. La scrittura ti dà la possibilità di creare qualcosa, di farlo crescere, di perfezionarlo e di proporlo agli altri.


Ha in cantiere qualche altro lavoro similare?
Negli ultimi mesi mi sono dedicato alla promozione ma la voglia di scrivere nel frattempo mi è ritornata. Vorrei mettere a frutto quello che ho imparato da quest’ultimo romanzo e penso di restare sul fantastico, anche se voglio cambiare idea, contesto e personaggi. Non lo escludo, ma non credo di potermi dedicare a una narrativa mainstream o che aderisca totalmente a un genere e questo forse, in qualità di autore emergente, non mi aiuta a scovare dei nuovi lettori. Allo stesso tempo trovo complicato cimentarmi con qualcosa che non amo profondamente. Se scrivessi dei gialli forse avrei qualche lettore in più. O forse no, chissà?


Scriva ciò che ritiene importante in riferimento al suo libro.
“La Banda del Salame” è un romanzo fuori dalle righe e, pur essendo un romanzo anche umoristico non è propriamente adatto a tutti, posto che ognuno ha i suoi gusti che sono sacrosanti e insindacabili. Penso però che possa piacere molto a un certo tipo di lettori, aperti e curiosi.
 
Link per l’acquisto del libro:
https://www.ibs.it/banda-del-salame-libro-luca-speciotti/e/9791220338523
 
BIOGRAFIA
Luca Speciotti ha 56 anni è sposato, ha due figli e vive a San Giovanni in Persiceto (Bologna). Nella vita è un impiegato tecnico che ama le arti in tutte le loro forme. È un chitarrista di jazz amatoriale e inoltre, essendo sempre stato un buon lettore, da quattordici anni si dedica con grande passione alla narrativa. Come prima opera ha scritto un libro di racconti “La tomba di famiglia” (Ilmiolibro – 2010), poi alcuni romanzi tra cui “Il Nirvana elettrico”, un romanzo storico e fantascientifico che ha pubblicato nel 2019 con una piccola casa editrice (Genesis Publishing) e in ultimo “La Banda del Salame” (Youcanprint – 2021).
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Instagram: https://www.instagram.com/speciotti/

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