CONCETTINA COSTA: NON È COLPA MIA – Scritturaviva – La Voce del Recensore

CONCETTINA COSTA: NON È COLPA MIA

GENERE: NARRATIVA

RECENSIONE

I figli dovrebbero essere sempre una fonte di gioia e di grande soddisfazione per i genitori e il loro arrivo riempire l’esistenza d’amore. Non tutte le famiglie però sono accoglienti, non tutti i genitori sono pronti a diventare tali, ad assumersi la responsabilità e il grande impegno che comporta crescere un bambino. In questi casi, le grandi rinunce e i sacrifici che nelle famiglie normali vengono fatti per amore, diventano un peso insostenibile e una frustrazione. Questo genera una riduzione della finestra di tolleranza, aumenta lo stress e si innescano dinamiche aggressive o di totale noncuranza dal punto di vista fisico o psicologico che fanno sentire il bambino intimorito, insicuro e abbandonato. Crescere in una famiglia in cui la violenza fisica è servita a tutti i pasti, condita con intimidazioni, minacce, rivendicazioni, insulti, è qualcosa che lascia una lacerazione intima molto profonda.
Gli studi psicologici dimostrano, inoltre, che un bambino che cresce in una situazione familiare simile, molto probabilmente svilupperà un carattere asociale, con difficoltà nella regolazione delle emozioni, avrà problemi di apprendimento e attenzione, disturbi del sonno e alimentari, ansia, depressione e molto altro, ma ciò che è peggio è che cercherà di riproporre lo stesso modello aggressivo nelle relazioni con gli altri, seppure magari con intenti differenti. In fondo, i bambini imparano imitando, e quando l’unico modello, il più importante, è disfunzionale, non sanno trovare dentro di loro delle alternative valide, soprattutto perché l’autostima sarà a quel punto ormai azzerata. Ma in quale direzione si sviluppa il romanzo dell’autrice Concettina Costa? La protagonista sarà soggiogata da un triste destino o troverà il modo di salvarsi?
Non è colpa mia di Concettina Costa (CTL editore, anno di pubblicazione 2023, pagg. 172) vuole rompere quel silenzio omertoso che come un mantello avvolge le famiglie disfunzionali e ci mostra una sofferenza così grande da diventare opprimente, un vicolo buio che sembra totalmente cieco e privo di vie d’uscita. Marisa, la protagonista della storia, impara ben presto ad avere paura, a tacere, a nascondere i lividi, a convincersi che tutto quello che le accade è colpa sua, e decide di punirsi nel tentativo estremo di espiazione della sua stessa esistenza. La storia parte senza veli, non ci sono mezze misure, nessun posto dove nascondersi. Tutto è descritto in modo così chiaro e diretto da suscitare emozioni contrastanti. Ci si sente impotenti davanti a tanto male, si vorrebbe correre a proteggere e tutelare la dolce e indifesa Marisa, e allo stesso tempo si riesce a sentire addosso quei graffi così dolorosi da giustificare e comprendere ogni atteggiamento della ragazza.
Le tematiche affrontate sono molte, tanto che risulta superficiale parlare solo della violenza sulle donne. In Non è colpa mia troviamo esperienze drammatiche che segnano Marisa fin dalla più tenera età; si parla di abuso e “abbandono” minorile, un’esperienza che colpisce moltissimi bambini e che il testo vuole denunciare entrando in tutti i dettagli anche i più espliciti. L’autrice esplora il ruolo della famiglia nella formazione della personalità e dell’identità dell’individuo puntando l’attenzione su come questa possa essere influenzata negativamente pregiudicandone lo sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale.
L’ambientazione in un piccolo paesino siciliano le permette di rappresentare una realtà sociale, culturale e storica tradizionale, con i suoi valori, retaggi e contraddizioni. Il romanzo fa riferimento a temi come la povertà nel senso più lato del termine, l’emarginazione, il patriarcato, il senso di “appartenenza” e la religiosità.
Non è un libro che si legge tutto d’un fiato; ogni parola ha un’immagine che ha un peso a volte eccessivo da sopportare. La storia di Marisa, sebbene di pura fantasia, ha un contesto così verosimile da mettere i brividi, perché potrebbe essere la storia della nostra vicina di casa, di nostra madre, nostra figlia o della nostra amica che non sa come chiedere aiuto. Marisa è quella donna che trova il coraggio di svegliarsi ogni giorno e di sopportare abusi e soprusi solo con l’aiuto di quel Dio che non riesce a vedere, ma che impara a conoscere, ad amare, e che ha in serbo per lei una nuova vita.
Non è colpa mia è un romanzo che ha nel titolo la soluzione: quelle parole così difficili da dirsi che a Marisa nessuno ha mai insegnato, così come ad amarsi. Concettina Costa porta la sua protagonista fino al punto di rottura estremo, non le risparmia nulla per riuscire ad affrontare l’ultimo tema, lo scopo del romanzo: la consapevolezza e la rinascita. Attraverso un incontro speciale, l’autrice ci mostra quanto sia importante per queste donne avere accanto qualcuno che sappia abbracciare e accogliere il loro dolore, che sappia ascoltarle senza giudicare e sostenerle nel loro percorso così delicato ed emotivamente impegnativo, per mostrare che la vittoria è possibile. È possibile uscirne, ritrovarsi e superare anche il più buio degli inizi. Un messaggio di speranza e d’amore che, attraverso la fede, colora di una sana “religiosità” – sarebbe più corretto usare il termine spiritualità – un quadro che sembra di primo acchito destinato a un triste epilogo.
Consiglio questo romanzo con tematiche così attuali a tutti… a coloro che amano le storie di rinascita e coraggio, a un pubblico adulto che sappia apprezzare la narrazione intensa e coinvolgente, ma anche agli adolescenti affinché attraverso la storia raccontata dalla Costa possano comprendere certi meccanismi insani che si generano a causa di genitori disfunzionali e magari, così, trovare il coraggio di reagire. È altresì decisamente indicato per chi voglia approfondire la tematica della violenza sulle donne e delle conseguenze psicologiche e sociali che non si fermano certo alla superficie. Un romanzo curato in tutti i suoi aspetti che merita un posto di rilievo nelle nostre librerie.

Nicoletta Grossi

INTERVISTA

Non è colpa mia è un romanzo…
È vero che il mio libro è originato dalla mia fantasia, ma è pure vero che vicende e personaggi non potevano avere il sapore della verità che hanno, se non ci fosse stato dietro un lavoro di documentazione sull’universo femminile e sulle drammatiche realtà che spesso lo riguardano. Questo universo con le sue storie, ma in particolare l’incontro con una donna speciale che mi ha dato parte di sé attraverso i suoi racconti, condividendo con me pensieri e sentimenti, sono stati per me fonte di ispirazione.
Descrivere la protagonista, Marisa, non è stato semplice, perché ho voluto dar vita a un personaggio reale, colto nelle sue mille sfaccettature, fragile e forte a un tempo, come fragili e forti sono tutte le donne a cui la vita riserva delle esperienze di dolore e che trovano in se stesse il coraggio della rinascita. In questo percorso mi ha aiutato, credo, la scelta del discorso in prima persona che, come dicevo nella premessa, mi ha dato modo di esprimere tutta l’empatia di cui sono capace verso il modo rappresentato.
Quanto è stata importante l’ambientazione?
Ho scelto di ambientare il mio romanzo in Sicilia, in un paesino rivierasco affacciato sul mar Ionio, ma privilegiare come collocazione geografica la Sicilia non è una novità per me. La Sicilia è l’isola dove sono nata e che conosco. È qui che ho conosciuto donne, uomini, vecchi, bambini, è qui che ho fatto le più importanti esperienze della mia vita ed è qui che, come da uno scrigno prezioso, traggono ispirazione le mie storie. Io penso che ci sia un rapporto inalienabile tra ambiente e storia, tra luoghi e parole, tra luoghi ed emozioni, e per me è stato giusto collocare la mia storia nell’ambiente che riesco ad interpretare e di cui sono in grado di evocare l’atmosfera, perché una storia, anche se è immaginaria , deve essere credibile.
Cosa si sente di aggiungere?
La storia della protagonista è anche la storia di tante Marisa che, sparse nel mondo, vivono vicende di violenza fisica e sessuale come la sua, ed hanno paura di denunciare. Fra i tanti motivi di questa reticenza, c’è il problema dell’opinione pubblica. Non si può negare che nei mass-media predomini la tendenza a minimizzare il fenomeno della violenza sessuale, a ritenere questo reato come un peccato veniale da parte degli uomini, mossi da un “istinto rapace” che per natura non possono imbrigliare, mentre le donne vengono valutate per il comportamento e l’abbigliamento, quasi per addossare loro una parte di responsabilità (il famoso “se l’è cercata”). Io mi sento di dire che uno stupro o un femminicidio non sono dettati da un momento di follia, dalla gelosia o da una forza sovrumana, perché non c’è nessun fato avverso che stupra o uccide le donne, c’è solo la violenza che fa parte di alcuni uomini e che non può trovare giustificazione. Il mio libro dal titolo Non è colpa mia spero possa rappresentare un modesto contributo alla presa di coscienza che la colpa non è mai della vittima.
Durante il percorso di rinascita…
Che io abbia fatto riferimento alla fede come perno della rinascita di Marisa, può indurre a pensare che la fede sia un’esperienza da me vissuta con intensità. Ed è vero. Ribadisco ancora oggi che la fede per me rappresenta la speranza e, tante volte, nei momenti di tensione della mia vita, ne ho avuto bisogno. Devo però anche dire che, come per Marisa, la mia ricerca non sta nell’esteriorità dei riti o nelle preghiere sterili, ma in scelte personali, nella convinzione che Dio non è nelle chiese, ma nella lotta quotidiana della gente ai margini.
Quali sono i suoi progetti?
Il mio progetto ovviamente è quello di scrivere ancora. In questa fase, delle nuove idee attraversano la mia mente. Ho gettato sulla carta già poche righe, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

BIOGRAFIA

Concettina Costa, originaria di Taormina, vive a Giardini-Naxos, in provincia di Messina.
Docente di Lingua e Letteratura Italiana nelle Scuole Secondarie Superiori, appassionata di narrativa e di poesia, ha iniziato il suo percorso da scrittrice nel 2020 con il romanzo “La forza del dolore”. Ha proseguito la sua attività letteraria pubblicando nel 2021 il romanzo “Rosa”, e nel 2022 “I casi strani della vita”, silloge di ventotto racconti, ambientati nella terra di Sicilia.
Tutte le opere letterarie dell’autrice sono state pubblicate dalla CTL Editore Livorno-Libeccio, compreso l’ultimo romanzo “Non è colpa mia”, 2023, storia che scandisce le tappe evolutive, dall’infanzia all’adolescenza alla maturità, della vita di Marisa.
La protagonista, cresciuta in un ambiente familiare già malsano, sarà messa ulteriormente a dura prova da una dolorosa esperienza di abusi fisici e psicologici. Sarà un percorso irto di ostacoli, il suo, volto all’elaborazione del proprio vissuto, dei propri sensi di colpa, fino all’acquisita coscienza che la violenza, per quanto brutale sia, non può sottomettere, possedere integralmente una donna, la cui donazione di sé non può che passare attraverso il suo consenso. LINK PER L’ACQUISTO DEL LIBRO https://www.mondadoristore.it/Non-e-colpa-mia-Concettina-Costa/eai978883387574/