FABIANO PINI: UNA CORSA PER LA VITA – Recensione Scrittura Viva – La Voce del Recensore

UNA CORSA PER LA VITA: FABIANO PINI
GENERE: ROMANZO/NOIR
RECENSIONE

“Vai Fabio, vola, volaaa!” Andrea lancia un urlo nell’interfono che quasi spacca i timpani come se volesse, con quella frase, spingere la vettura simultaneamente alla spinta del motore. “Okay Fabio… ottanta per destra, tre lunga… trenta per sinistra, due per destra, tre…” (Dal romanzo Una corsa per la vita di Fabiano Pini)

Quanto preziosa può essere un’amicizia per gettare nello sconforto più cupo una persona per ben undici anni, allontanandola dalle sue passioni in seguito alla perdita del proprio miglior amico? È quanto la necessità di fare chiarezza su un accadimento di vitale importanza che genera domande e perplessità può spingere verso qualcosa che non si pensava essere capaci di fare? Ce lo racconta l’autore Fabiano Pini con il suo romanzo Una corsa per la vita (edizioni Il Molo, anno di pubblicazione 2015) nel quale narra le vicende di Fabio Autieri, famoso pilota di Rally che dopo la morte del suo amico e “navigatore” Andrea, sentendosi responsabile per l’accaduto si lascia risucchiare in una spirale di sconforto abbandonandosi a sé stesso.
Un romanzo nel quale troveremo un po’ tutti quegli ingredienti che rendono accattivante una storia: azione, suspense, mistero, amore. Difficile risulta per questo collocare l’opera, che si presenta ricca di cambi di scena, in un genere definito. Colpisce l’abilità dell’autore nello scandagliare le pieghe più riposte dell’animo tormentato del protagonista, delineandone ad arte il suo profilo psicologico. Così come attraggono le descrizioni minuziose del mondo delle corse che presuppongono una conoscenza approfondita, si potrebbe dire un amore, per tale realtà sportiva; sentimento che trasuda dal modo in cui Pini gestisce la narrazione, in modo tale da risultare fluida e spontanea; fluidità e spontaneità figlie di un trasporto emotivo che solo un appassionato di Rally può essere in grado di trasmettere. Le emozioni che l’autore trasferisce nella descrizione delle vicende che coinvolgono il protagonista, infatti, sono talmente forti, vibranti, proprio come un motore da corsa, da riuscire ad appassionare anche chi di Rally non conosce nulla. Il libro, pur corposo e nonostante il linguaggio tecnico utilizzato dall’autore in riferimento a tale realtà sportiva, si legge velocemente e tutto d’un fiato risultando piacevole anche per l’ironia con cui Pini ricama i dialoghi d’intesa con il suo amico e le battute che, usando espressioni del dialetto pisano, risultano di grande effetto.
Un romanzo per nulla statico e scontato, ma ricco di evoluzioni, anche inimmaginabili che riescono a tenere desta l’attenzione del lettore fino all’ultima sequenza. Uso il termine sequenza di proposito poiché, per la peculiarità della storia narrata e per le vivide scene, in particolar modo quelle di azione, il romanzo si presterebbe bene alla realizzazione di un film.
Provvidenziali e ripetuti suggerimenti onirici condurranno, ad un certo punto, Fabio a importanti scoperte sulla morte del suo migliore amico Andrea. Il protagonista cercherà risposte alle sue domande, risposte che non sempre saranno semplici da accettare e gestire. Con l’aiuto di chi prenderà a cuore il suo bisogno di sapere e non solo, anche la sua anima, Fabio, riabbracciando la sua passione sportiva, correrà ancora una volta la sua corsa per la vita, non solo in pista. La pista e le corse sono metafore della stessa esistenza, e l’autore non poteva sceglierne delle migliori per descrivere l’andamento della stessa con i suoi rettilinei, i momenti di tranquillità, le sue curve, gli imprevisti, le sue salite, le difficoltà ma anche le discese. Sarà proprio così il percorso che dovrà intraprendere Fabio per riuscire a venire a capo di una situazione, inizialmente poco chiara, che lo porterà a mettere da parte i suoi timori, le sue insicurezze per un cambiamento di scena.
Un messaggio forte trapela dalle pagine di questo romanzo: non arrendersi mai, perché come scrive il sociologo e scrittore Francesco Alberoni: «Arrendersi è facile, è quasi un sollievo, un riposo, mentre rialzarsi richiede di stringere i denti, di resistere al dolore, alla fatica, alla disperazione. Necessita sforzo, coraggio, un animo impavido e una grande speranza». Saranno la sua determinazione, i valori, la sua tempra di uomo onesto e corretto a guidare in tutti i sensi il protagonista verso la via della verità e della giustizia. Una storia avvincente che merita di essere letta.
Federica Girotti


INERVISTA
Come nasce l’idea di questo libro?
Ho praticato il rally per diverso tempo e ho provato sensazioni fantastiche, irripetibili e piene di adrenalina. Uno sport che ho amato, che amo tutt’ora anche se non frequento, e che mi porterò nel cuore per sempre. L’idea parte proprio da qui, tentare di trasportare su carta tutte quelle magiche sensazioni vissute sulla mia pelle guidando un auto da rally.


Qual è il messaggio più significativo che ha voluto far passare?

Non arrendersi mai. Mai! Qualunque sia la sfida che ti si presenta davanti e il mondo pare crollarti addosso, dobbiamo avere, o trovare, la forza di non mollare, rialzarsi e proseguire la strada… qualunque essa sia.


L’amicizia è al centro della storia. Cosa pensa Fabiano Pini del valore dell’amicizia?
L’amore e l’amicizia sono fondamentali per la vita di ogni uomo e ogni donna. L’amicizia, quella vera, quella che ti lega a un ristretto manipolo di persone, è la speciale colla che tiene insieme gli animi, che unisce nella gioia e nel dispiacere. Quella condizione particolare che ti fa vivere con gioia una giornata buia e che ti conforta in ogni occasione. È anche vero che la vera Amicizia, con la a maiuscola, è merce rara ma quando la scoviamo, dobbiamo legarci a filo doppio.


Si è ispirato a qualcuno nel delineare il personaggio del protagonista?
Onestamente a nessuno. Tranne i vari inserimenti che descrivono le mie vere sensazioni, è stato un parto mentale misto tra reminiscenze tecniche del mio trascorso, informazioni sulle regolamentazioni attuali (al momento della stesura) e fantasia: che non deve mancare mai!


A proposito del suo romanzo…
La vita è tutta una corsa piena di incertezze e poche sicurezze, tortuosa come un percorso ‘rallystico’ dove dietro ogni tornante c’è il rischio di trovare un’enormità da superare. Guidare la propria vita nel dedalo di strade che imbocchiamo ogni giorno, ci obbliga a essere contemporaneamente pilota e navigatore districandoci tra note da seguire e auto da indirizzare al meglio, evitando il più possibile buche e pericoli di ogni sorta. Ma quando riesci a effettuare una manovra che ti sgombra la via e la tua “auto” corre libera senza intralci, non esiste sensazione più piacevole al mondo. Siamo nati per correre, tanto vale farlo al meglio.


Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?
Certamente! È al vaglio di alcuni editori la mia dodicesima fatica, una storia che ha del fantascientifico. Nel senso che la storia è ambientata in un prossimo futuro, neanche tanto lontano da noi, dove ripercorriamo e proseguiamo l’epopea dei gloriosi Space Shuttle della Nasa, l’ente spaziale americano. Visionari, sognatori, scienziati, ingegneri, politici, uomini e donne dalla visione pioneristica della scienza, dedicano le loro vite al raggiungimento di un sogno: aprire un wormhole!


Indirizzi link dell’autore
www.fabianopini.com
Fb: fabianopiniautore
Instagram: fabianopiniautore


Curriculum letterario
Fabiano Pini è pisano DOC dal 30 aprile del 1966, anno della sua nascita. Nella sua adorata città, vive e lavora come responsabile tecnico di una ditta di impianti tecnologici con alle spalle esperienza trentennale di gestione aziendale. Appassionato di alcuni hobby impegnativi come la subacquea e il Rally, praticati assiduamente, tanto da ritenerli negli anni suoi secondi lavori. Ama cimentarsi nella scrittura fin dai tempi delle scuole dell’obbligo, scrivendo il suo primo testo di natura goliardica a sei mani, complici due compagni delle scuole superiori. Sposato, una figlia e un cane anch’essa femmina, combatte giornalmente con queste tre entità superiori per la propria esistenza, senza peraltro riuscirci!


Pubblicazioni
Per non soccombere, ma soprattutto per colmare i grandi vuoti lasciati dal diradarsi delle attività hobbystiche, ha esordito con la scrittura nel 2012 con “Pratiamente tutti gnudi sur purma!!!” opera prima edita da Edizioni Il Molo. Una scrittura semplice, intensa che colpisce nel vivo dei ricordi, narrante le gesta ed episodi reali di un fanciullo che si è fatto uomo, con la naturalezza che ha contraddistinto chi li ha vissuti, in simbiosi alle amicizie più profonde. Attraverso le pagine del libro, si respira un sentimento importante difficile da coltivare: l’Amicizia. Nel 2014 esce la sua collana per bambini “Le avventure di Natalino” cinque volumi scritti e disegnati editi sempre da Edizioni Il Molo, con cui passare il tempo leggendo, colorando, giocando e imparando. Totalmente imprevisto il successo riscontrato al Salone Internazionale del Libro di Torino dello stesso anno. Con buona lena, galvanizzato dai riscontri positivi e dai complimenti e buone recensioni sulle opere fin qui vergate, scrive con assiduo impegno la sua settima fatica, “Una corsa per la vita” pubblicato nel 2015, ancora una volta con Edizioni Il Molo. Un romanzo dalle tinte giallo rosa, dai risvolti non sempre scontati, lasciando anche i lettori più svogliati a mettere a rischio il proprio intelletto, nel fagocitare il più velocemente possibile le pagine per giungere alla fine, con l’intento di scoprire come sarebbe andata a finire la storia. “L’isola che non c’è”, sempre con la Edizioni Il Molo, vede la luce nel luglio del 2018, una serie di racconti basati su storie vere che comportano un’attenta analisi di immagini di vita passata, presente e futura nelle quali si sogna, si ricorda si soffre e si ride, sperando di trovare quell’oasi di felicità tanto desiderata. Ancora una volta per la Edizioni Il Molo, esce nel luglio del 2019 “Il viaggio di Jonas”, una bella storia psicologicamente piccante da leggere tutta d’un fiato, dove i due protagonisti intersecano la loro storia d’amore destreggiandosi nelle rispettive vite familiari. A febbraio del 2020 pubblica con la Casa Editrice Kimerik “Che mondo!”, un originale romanzo di fantapolitica ai confini della fantascienza, dove cinque defunti eccellenti osservano, commentano e tentano di porre rimedio alle brutture della vita quotidiana. A giugno del 2020, ancora con Edizioni il Molo, esce “Nara”, la vera storia di un’imprenditrice di successo che ha dato lustri alla Versilia. Attualmente è in fase di editing con il dodicesimo libro, “Wormhole 2051”, mentre ha da poco terminato la stesura del tredicesimo, “Caro diario…”. Due opere molto diverse tra loro così come diverse da tutte quelle fino a oggi pubblicate. Raccoglie con enfasi nuove sfide trovando sempre spunti e idee dalla vita quotidiana, dai fatti realmente accaduti, legandoli con la fantasia al punto da non capire dove inizia una e finisce l’altra.


Collaborazioni
Stando a stretto contatto con le Edizioni Il Molo, ne ha assorbito l’essenza collaborando fattivamente alla vita giornaliera della casa Editrice. Ha relazionato scrittori emergenti e navigati, scrivendo prefazioni e post fazioni, curando il marketing e la distribuzione, impegnandosi sempre al massimo come in ogni attività da lui svolta. Nell’orbita di un ampliamento continuo, è approdato alla scuola del pluripremiato poeta e scrittore pisano Alessandro Scarpellini con valenza nazionale e internazionale, apprendendo tecniche e metodi utili alla crescita professionale.


Presentazioni e partecipazioni
Le presentazioni sono sempre state un punto di forza in cui si è sempre sentito a suo agio fin dal lavoro principale. Un po’ ovunque ha incontrato critici, lettori, che sono i migliori critici, sia nella sua città sia altrove, persino nelle non vicinissime Policoro in Basilicata e Noto in Sicilia, arrivando nelle fiere e Saloni di settore. Numerose le partecipazioni a concorsi letterari sparsi un po’ ovunque sul territorio italico; diverse le riconoscenze ricevute. Quelle che hanno destato maggiore soddisfazione e che ancora si porta dentro l’eco delle emozioni, sono diluite nel tempo a partire dal 2015, anno in cui ricevette “Encomio e gratitudine” per la poesia “Mio padre” al concorso Massa città fiabesca di Mare e di Marmo. Il 2016 è stato l’anno “dell’Attestato di Merito” ricevuto all’Accademia Internazionale d’Arte Moderna di Roma per la valente opera “Una corsa per la vita”. Nel settembre 2017 ha ritirato a Milano, la “Menzione d’Onore” al Premio Culturale Nazionale Carlo Emilio Gadda e il “Premio speciale della Critica” al Premio Letterario Massa Città Fiabesca di Mare e di Marmo, ancora una volta con l’opera “Una corsa per la vita”. Pochi mesi dopo l’uscita e nel novembre del 2018, “L’Isola che non c’è” riceve il “Diploma d’Onore con Menzione d’Encomio” al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti di Forte dei Marmi. Scrivere è diventato linfa vitale a tal punto, che spesso dimentica il dovere primario del lavoro per mettersi alla prova nelle stesure improvvise e capillari di cui sente il richiamo.